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Finalmente Trentin: Matteo trionfa in Belgio a Le Samyn

La condizione fisica c’era. Matteo Trentin lo aveva dimostrato nello scorso weekend alla Omloop Het Nieuwsblad e alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, dove ci aveva provato, ma si era dovuto accontentare di un piazzamento nella top 10 (7° e 9°). Il valsuganotto del team Uae Emirates si è rifatto con gli interessi oggi sul traguardo de Le Samyn, classica minore belga giunta alla 54esima edizione.

L'urlo di Trentin sul traguardo de Le Samyn (foto Uae Emirates)
L'urlo di Trentin sul traguardo de Le Samyn (foto Uae Emirates)

Per lui si tratta della 27esima vittoria in carriera, la prima del 2022.
Matteo ha fatto la corsa, ha promosso l’azione decisiva, l’ha tenuta in vita e poi ha vinto – quel che più conta - il decisivo sprint a ranghi ristretti.
Trentin è stato tatticamente perfetto, ma non è una novità, sorretto da una forma fisica altrettanto perfetta, cosa che lascia ben sperare per le grandi classiche di primavera, dove andrà in cerca di quella vittoria che ancora gli manca per completare il suo invidiabile palmares.
Domenica alla “Kuurne” il corridore di Borgo Valsugana non aveva trovato la necessaria collaborazione. Oggi si è sobbarcato la grossa parte del lavoro, questa volta supportato anche dai compagni d’avventura, oltre che da una gamba a dir poco performante.
All’arrivo si è sfogato con urlo di gioia, per celebrare il ritorno alla vittoria. L’ultima era datata 19 settembre 2021, quando s’impose al Trofeo Matteotti.
Un successo pesante, in primis per il morale. Non ultimo perché è il primo di un italiano a La Samyn.
La corsa è stata dura, selettiva, proprio come Trentin la voleva. Come l’ha voluta, per meglio dire, perché a imporre selezione è stato principalmente lui. L’obiettivo, brillantemente raggiunto, era quello di portare via un gruppetto, per poi giocarsi le proprie chance in volata.
Il gruppo ha preso il via Quaregnon, con arrivo nella cittadina di Dour dopo 209 chilometri. I primi 100 senza grandi difficoltà altimetriche, a precedere un finale nervoso caratterizzato da muri e tratti in pavé, tratti distintivi del circuito finale, da affrontare quattro volte.
Trentin ha promosso l’azione buona a una quarantina di chilometri dal traguardo, portando via un gruppetto di una ventina di atleti. Poi ha messo alla frusta il drappello di testa con scatti in serie sul pavé e nei tratti più duri, costringendo alla resa buona parte dei battistrada.
Al comando sono rimasti in otto, che sono riusciti a resistere al tentativo di rimonta del gruppo, tenendolo a una trentina di secondi di distanza. Poi la volata. Il primo a tagliare il traguardo di Dour è stato Matteo, che ha avuto la meglio sul francese del team Arkea-Samsic Hugo Hofstetter, già vittorioso a Le Samyn nel 2020. Terzo il belga Dries De Bondt (Alpecin-Fenix), seguito in classifica da cinque connazionali. Il gruppo, che ha chiuso a 4” dai battistrada, è stato regolato dal norvegese Rasmus Tiller, nono.

Ordine d’arrivo

1. Matteo Trentin (Uae Emirates) 209 km in 4h49’29” (media 43,319mkm/h)
2. Hugo Hofstetter (Arkea-Samsic) st
3. Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) st
4. Stan Dewulf (Ag2r) st
5. Loic Vliegen (Intermarché Want Gobert) st
6. Victor Campenaerts (Lotto Soudal) st
7. Dries Van Gestel (TotalEnergies) st
8. Bert Van Lerberghe (Quick-Step) st
9. Rasmus Tiller (Uno-X) a 0’04”
10. Arnaud De Lie (Lotto Soudal) st
11. Andrea Pasqualon (Intermarché Wanty Gobert) st

Autore
Luca Franchini
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