ciclismo.sportrentino.it
SporTrentino.it
Professionisti

Sul Bondone esulta Landa, ma il Giro del Trentino è di Evans

La lunga storia del Giro del Trentino si arricchisce di un vincitore australiano, Cadel Evans. Hanno pressappoco la stessa età, 38 il Giro, 37 Cadel. Ma sarebbe un errore pensare che la corsa conclusasi oggi con una spettacolare tappa sul Monte Bondone sia stata dominata dai senatori, anche se l’eta media del podio – 32 anni Domenico Pozzovivo secondo, 34 il polacco Przemyslaw Niemiec, terzo – risulta decisamente alta.
L’ultima tappa ha premiato lo spagnolo Mikel Landa Meana, che di anni ne ha appena 24, e probabilmente un bel futuro davanti. Dietro di lui un sudafricano, Louis Meintjes, ancora più giovane di Landa (22); terzo l’esperto Franco Pellizotti.
Nel verdetto della corsa, dunque, c’è un conflitto di generazioni: ha vinto l’esperienza ma il nuovo avanza. In parte, si può leggere così anche il risultato degli italiani (con il giovane Fabio Aru e il meno giovane Michele Scarponi settimo e ottavo in classifica, rispettivamente) che nemmeno stavolta hanno particolarmente brillato: non fosse stato per l’acuto di Edoardo Zardini a Brentonico, si potrebbe parlare di una delusione.

L'arrivo vittorioso di  Mikel Landa Meana
L'arrivo vittorioso di Mikel Landa Meana

È arrivato tutto solo, l’uomo della Astana, che in questo Giro del Trentino ha dato a vedere di avere gambe migliori dei compagni di squadra Scarponi e Aru. «In realtà è stato Scarponi a dirmi di attaccare – ha spiegato Landa – visto che la corsa non si sbloccava: questo mi ha consentito di centrare una vittoria, ma al Giro torno a fare il gregario». L’impresa di Landa – maturata negli ultimi due km - è comunque un risultato a cui dare il giusto valore: si potrebbe dire che la squadra di Nibali e Scarponi abbia trovato un pilastro, ma può darsi che lo spagnolo diventi molto più di un gregario di lusso. E se così è, lo capiremo presto.
Il primato di Evans, quinto all’arrivo, in realtà non ha mai vacillato: l’esperienza ha consentito a Cadel di controllare i suoi rivali nonostante un solo gregario (Steve Morabito) gli sia rimasto al fianco nelle battute cruciali. Gli altri uomini di classifica non lo hanno assalito, forse affaticati da quattro giorni di gara davvero impegnativi: ciò nonostante, il finale del Bondone è stato di grande intensità, arricchito da un paesaggio ancora innevato. «Sapevo di avere un buon vantaggio – ha spiegato Evans – che mi dava una certa tranquillità. Il più pericoloso era Pozzovivo, ma tutto sommato sono riuscito a tenere la situazione sempre sotto controllo».
La BMC, squadra dominatrice di questo Giro del Trentino (vittoria nella cronosquadre, vittoria di Evans a Roncone e infine classifica finale) ora vede rosa e vuol provare con Cadel Evans l’accoppiata Trentino-Giro d’Italia riuscita lo scorso anno a Vincenzo Nibali: «Al Giro d’Italia troverò altri avversari oltre a questi, e avranno tutti una condizione ancora migliore. Ma anche io ho tempo per crescere, ed essere ancora più competitivo». Alla BMC è andato anche il Premio Fairplay del Panathlon Italia per aver ospitato in carovana un giovane profugo afgano.

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 0,859 sec.