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Il Giro d'Italia visto con gli occhi di Daniel Oss

di Sandro Botto

Prima della partenza della 18ª tappa del giro d’Italia, la cronoscalata Mori –Polsa, abbiamo incontrato Daniel Oss, professionista trentino della BMC Racing Team, compagno di squadra di Cadel Evans, attualmente al secondo posto in classifica generale. Il ciclista trentino, professionista dal 2009, sta vivendo un bel momento in questa parte del 2013, arrivando terzo alla classica del nord E3 Harelbeke, dodicesimo al Giro delle Fiandre, settimo all’arrivo di Matera e secondo al traguardo del Vajont.

Per rompere il ghiaccio ti chiediamo Daniel, come sta andando il tuo giro?
Sta andando bene, quasi finito, siamo un po' stanchi, ma confidiamo in quello che può fare Cadel.

Come avete vissuto i notevoli cambi stagionali avuti in questo Giro d’Italia 2013, prima il caldo del sud e ora il gran freddo e la pioggia del nord?
Si è visto, le conseguenze sono che mezzo gruppo è un po' malato, raffreddori, tosse per alcuni, e tutto questo ha debilitato molto alcuni atleti, e ha influito sulla corsa stessa, che è diventata più dura andando avanti nei giorni.

Daniel Oss in azione nella cronometro della Polsa
Daniel Oss in azione nella cronometro della Polsa

Pur non essendo uno specialista di cronometro, come affronterai la tappa di oggi?
Di certo non è la mia specialità, le cronometro non sono il mio pane quotidiano, cercherò di arrivare entro il tempo massimo. Farà il possibile per restare dentro nella gara.

Ci puoi dare qualche specifica tecnica?
L’unica cosa da fare per un non specialista di cronometro è di pedalare e via, senza pensarci troppo.

Già il 2012 si era concluso bene, con il 3° posto al GP Industria e Artigianato di Lanciano, poi il 2013 è iniziato davvero bene, con il terzo posto alla classica del nord di Herelbeke, il 7° posto a Matera, il 2° posto sul Vajont. Come vedi questo tuo inizio di stagione ?
Bene direi, io son contento.

Il sorriso del corridore perginese, pro dal 2009
Il sorriso del corridore perginese, pro dal 2009

L'arrivare secondo al Vajont, com’è stato, e soprattutto cosa significava il gesto di togliersi il cappello quando hai raggiunto il traguardo?
Ma, si era un segno che volevo dare di rispetto verso chi era arrivato prima di me, e che se lo meritava.

Come vedi invece il tuo capitano Cadel Evans. A tuo avviso riesce a rimontare in classifica rispetto a Vincenzo Nibali? Potrebbe esser questa la tappa giusta per rimontare, o è ancora presto?
Viste le condizioni meteo di domani e dopodomani, cambieranno sicuramente i percorsi, credo che la tappa di oggi deciderà il vincitore del Giro 2013. Se decideranno di cambiare i percorsi, credo che la tappa di oggi sarà importantissima.

Hai fatto un bel passaggio di società con l’americana BMC, come vedi il tuo futuro prossimo, viste anche le tue caratteristiche specifiche, che ti vedono più forte nelle gare di un giorno? Soprattutto cosa vorresti vincere?
Fiandre e Roubaix dell’anno prossimo, il Mondiale e poi magari l'Olimpiade.

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