Uno splendido Moreno Moser conquista il Trofeo Laigueglia
Laigueglia si conferma una terra favorevole ai giovani emergenti e lo fa incoronando un ragazzo dal nome illustre: Moreno Moser, riesce dove non aveva mai fatto centro lo zio Francesco Moser. Il trentino di Palù di Giovo (Tn), infatti, aveva chiuso per tre volte terzo (1978, 1979 e 1980), senza mai riuscire a mettersi al collo la medaglia del metallo più pregiato.
Lo ha fatto Moreno Moser, che sul palco ha ricevuto il piatto in ceramica di Albisola riservato al migliore di giornata, dopo aver staccato tutti ed essersi andato a prendere la prima affermazione in carriera tra i professionisti, con una facilità impressionante, tipica dei fuoriclasse. Avevano fatto altrettanto nel 1992 Lance Armstrong e nel 2003 Filippo Pozzato.
LA CRONACA - Il suggestivo scenario del lungomare ha fatto da sfondo alla partenza, avvenuta senza ritardo alle ore undici. Pronti via, già nei primi chilometri alcuni ardimentosi si sono dati da fare per animare la corsa. Il drappello formato da Davide Viganò (Lampre-ISD), Mads Christiansen (Saxo-Bank), Yevgeniy Nepomnyachskiy (Astana), Juan Horrach (Katusha), Fabio Silvestre (Leopard Continental), Arnaud Courteille (FDJ-BigMat), Giairo Ermeti (Androni-Venezuela) e Steven Fanelli (Utensilnord Named) ha avuto, però, un breve destino venendo recuperato nel volgere di pochi chilometri.
Incontenibile il portacolori dell'Androni-Venezuela Giairo Ermeti che, non pago, si è avvantaggiato nuovamente, insieme ad Alfredo Balloni (Farnese-Selle Italia) e Luca Dodi (Team Idea). Il trio, poi rafforzatosi in seguito al rientro di Vincenzo Garofalo (Team Nippo) e Franck Osoriuo (Colombia-Coldeportes) è stato a lungo inseguito, senza successo, dal neoprofessionista della Utensilnord-Named Steven Fanelli (riassorbito al chilometro 100) e, dopo aver acquisito un vantaggio massimo di nove minuti, ha dovuto cedere allo strapotere del plotone trainato dagli uomini della Liquigas Cannondale, issando bandiera bianca ad una trentina di chilometri dal finale.
Negli ultimi chilometri una serie di tentativi hanno vivacizzato l'atmosfera, sfoltito ad una sessantina di unità, ed una bella "sortita" è stata effettuata dal giovane Moreno Moser (Liquigas), Pavel Brutt (Katusha), Federico Rocchetti (Utensilnord-Named), Marco Kump. Con loro un fuggitivo che non ti aspetteresti: Sacha Modolo (Colnago-CSF).
Nonostante la caparbietà del "poker" d'avanguardia il "peloton" ha detto "no", riassorbendo Modolo e compagni all'inizio della discesa di Testico, ad una quindicina di chilometri dallo striscione dell'arrivo. Sul Capo Mele, a duemila metri dalla conclusione, è arrivata l'azione buona, buonissima: in pieno clima "flamme rouge", il giovane talento della Liquigas-Cannondale si è coraggiosamente involato per la seconda volta distaccando gli avversari quel tanto che è bastato per andare a conquistare, tutto solo, il primo, bellissimo, successo nella massima categoria.
Dopo tanto patire a causa del freddo in questo inizio di stagione, oggi la mite Liguria ha sorriso agli atleti regalando loro (nonchè ai tanti tifosi presenti) una giornata tiepida, un pò ventosa e soleggiata. Anche se, sul Passo Balestrino (655 metri slm, ndr), qualche rimasuglio di un inverno costretto nella morsa del gelo ha accompagnato la marcia dei corridori: a bordo strada una neve ormai prossima a sciogliersi si è confusa con le due ali di una folla, numerosissima, accorsa ad applaudire questa grande giornata di sport e i suoi protagonisti.
Ordine d'arrivo:
1° Moreno Moser (Liquigas Cannondale)
che compie i 196,5 km in 4h58'15" alla media 39.531 km/h
2° Miguel Angel Rubiano Chavez (Androni) a 4"
3° Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale)
4° Gianluca Brambilla (Colnago Csf)
5° Francesco Gavazzi (Astana)
6° Marco Frapporti (Team Idea)
7° Enrico Gasparotto (Astana)
8° Edoardo Girardi (Utensilnord Named)
9° Francesco Reda (Acqua e Sapone)
10° Daniele Pietropolli (Lampre ISD)
(fonte organizzatori)