Alessio Magagnotti, il ragazzo d’oro che sogna la «Roubaix»
Il sogno è quello di riuscire, un giorno, a vincere una Parigi-Roubaix e la maglia verde al Tour de France. La realtà, intanto, parla di un ragazzo che, nelle due annate da juniores, è riuscito a collezionare diciotto vittorie su strada (diceci nella stagione in corso), tre titoli di campione del mondo, due maglie di campione europeo e altri due bronzi iridati. Senza elencare tutto quel che era arrivato prima, a partire dalla Coppa d’Oro nella categoria Allievi.
Il futuro del ciclismo trentino e italiano ha un nome e un cognome, Alessio Magagnotti, che in settimana è stato festeggiato a Legnago, nel Veronese, dal suo attuale club di appartenenza, l’Autozai Contri, lui che nel 2026 approderà tra gli under 23 con la Red Bull-Bora Hansgrohe del direttore sportivo Cesare Benedetti, importante punto di riferimento per l’aviense.
Magagnotti è reduce dalla trionfale esperienza ai Mondiali junior di ciclismo su pista di Apeldoorn, in Olanda, dove il classe 2007 di Vo’ Sinistro è salito sul podio in tutte e tre le gare a cui ha preso parte: oro nell’inseguimento a squadre (come nel 2024 in Cina) e nell’inseguimento individuale, poi bronzo nel chilometro da fermo, nonostante una fastidiosa tosse.
Solido sul passo, devastante in volata. Un uragano, che a suon di watt spazza via tutto e tutti.
Alla vigilia della rassegna iridata, il forte atleta trentino aveva confidato di voler puntare a tre medaglie: le ha conquistate, due del colore più pregiato e una di bronzo.
«Puntavo a tre medaglie, ma due ori non me li aspettavo – confida Magagnotti -. La sorpresa è stata la vittoria nell’inseguimento individuale. Dietro a queste vittorie c’è tanto lavoro, in particolar modo con il quartetto: questo successo è stato costruito in otto mesi, a partire da dicembre. Abbiamo battuto una squadra forte come la Gran Bretagna, è stato molto soddisfacente».
Non meno lo è stato vincere l’inseguimento individuale.
«L’ho vinto grazie ai suggerimenti del tecnico della nazionale Dino Salvoldi, che mi conosce ormai da due anni e sa come posso esprimermi in questo tipo di gara. Per me, comunque, vale molto anche il bronzo nel chilometro da fermo: non stavo bene, avevo la tosse, perché nel velodromo di Apeldoorn faceva abbastanza freddo. Sono riuscito ugualmente a fare una bella gara».
Qual è la gara che ha sentito maggiormente?
«A livello di ansia, sicuramente il quartetto. Nell’inseguimento a squadre non posso contare solo sulle mie gambe, ma bisogna che tutto vada bene, che tutti vadano forte. Nell’individuale, invece, sono riuscito a stare tranquillo e a dare il meglio di me».
La pista continuerà a far parte dei suoi programmi anche in futuro?
«Molto dipenderà dai programmi della mia nuova squadra. In inverno potrò sicuramente dedicarmi di più alla pista, poi mi concentrerò sulla strada, come ho fatto quest’anno».
A proposito di pista, Magagnotti ha un sogno a cinque cerchi, da provare a realizzare a Los Angeles nel 2018.
«Il sogno olimpico c’è, cercherò di farmi trovare pronto».
Che tipo di corridore pensa di poter essere?
«Spero di diventare come Van Aert, un corridore versatile, capace di andare forte su tutti i terreni. Il futuro dirà cosa potrò diventare, ma mi piacerebbe assomigliare a lui come caratteristiche».
La corsa dei sogni?
«Una classica del Nord, la Parigi-Roubaix su tutte. Per ora, però, preferisco rimanere concentrato sul presente, sul finale della mia ultima stagione da junior. Nel weekend sarò alla Due Giorni di Vertova, nel Bergamasco, poi vorrei provare a regalare un’ultima maglia, quella tricolore, all’Autozai Contri, ai campionati italiani di ciclismo su pista. Voglio finire bene il 2025 agonistico e poi riposarmi».
Nel 2026 ci sarà il passaggio tra gli under 23 con la corazzata Red Bull-Bora Hansgrohe, che concederà subito ad Alessio anche un primo assaggio di professionismo. Magagnotti si farà sicuramente trovare pronto.
Intanto si festeggia un 2025 trionfale. «Queste medaglie rimarranno un bellissimo ricordo» conclude l’aviense. Un ricordo, appunto. Perché Magagnotti ha già mente ben altri traguardi.