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Daniel Oss saluta il gruppo, il suo futuro è nel Gravel

Inizialmente la volontà era quella di proseguire per almeno un’altra stagione nel mondo dei professionisti, ma solamente a fronte di un progetto che potesse regalargli nuovi stimoli. Dopo l’addio dell’amico e compagno di mille battaglie Peter Sagan, anche Daniel Oss ha deciso di dire basta con il professionismo su strada e di dedicarsi a un mondo che lo ha sempre affascinato, quello del Gravel, dove ha trovato i nuovi stimoli di cui si parlava in precedenza.

Daniel Oss, qui in maglia azzurra ai Mondiali Gravel 2022
Daniel Oss, qui in maglia azzurra ai Mondiali Gravel 2022

Proprio nella nuova specialità delle due ruote, il classe 1987 originario di Pergine Valsugana si è preso l’ultima grande soddisfazione, argento nel 2022 ai Mondiali di Cittadella, i primi della storia. Ora il Gravel diventerà la sua nuova “casa”, vicino alla sua concezione di ciclismo, più libero, lontano dal chiasso delle strade.
L’occasione si è presentata grazie alla nuova squadra di gravel che la Specialized costruirà proprio attorno all’apprezzato corridore trentino, passistone affidabile, gregario di lusso, come non ce ne sono molti in gruppo. Daniel continuerà a praticare anche attività agonistica, cercando di guadagnarsi la convocazione in azzurro per i Mondiali e gli Europei di gravel e promuovendo uno stile di ciclismo che ha da sempre sentito vicino al suo modo di pensare e vivere le due ruote.

Da "pro" due successi, due ori iridati della cronosquadre e tanto lavoro per i propri capitani

Oss era approdato al professionismo su strada nel 2009 con la Liquigas e nei primi anni della sua lunga carriera conquistò i suoi unici successi, a segno al Giro del Veneto nel 2010, nella stagione in cui fu pure quinto alla Gand-Wevelgem, poi in trionfo nel 2011 nella sesta tappa dell’Usa Pro Cycling Challenge. Oss vanta anche un nono posto alla Milano-Sanremo (nel 2012), un undicesimo al Giro delle Fiandre (nel 2015), un ottavo ai Mondiali da under 23 nel 2008 a Varese e due ori iridati della cronosquadre, conquistati con la Bmc, squadra in cui militò prima di passare alla Bora Hansgrohe e, dulcis in fundo, alla TotalEnergies, la formazione con cui ha gareggiato nelle ultime due stagioni.
Per lui sono arrivati pure dei bei piazzamenti di tappa al Giro d’Italia e al Tour de France, ma le più grandi soddisfazioni Oss se l’è prese contribuendo ai trionfi dei suoi capitani, tra cui Greg Van Avermaet (ai tempi della Bmc) e poi Peter Sagan, che ha sempre voluto al suo fianco il corridore trentino.

Autore
Luca Franchini
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