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La convocazione della discordia: sui social scoppia la polemica

L’ufficializzazione delle convocazioni per la Coppa Gerd Hufschmidt, corsa per Allieve in programma in Germania (a Gotha) dal 12 al 14 maggio, ha sollevato un vero e proprio polverone. «La struttura tecnica della Federciclismo, su indicazione del comitato trentino, ha autorizzato Clarissa Laghi della società Trentino Cycling Academy – così recita il comunicato emesso dalla Fci – a partecipare alla Coppa Gerd Hufschmidt a Gotha, nella rappresentativa del Triveneto».
Da lì la polemica. Risultati alla mano, la convocazione sarebbe spettata a Silvia Ciaghi, che il 25 aprile scorso si è laureata campionessa provinciale della categoria under 16, prima delle trentine nella corsa disputata a Dro, lei che lo scorso anno si laureò campionessa del Triveneto nella categoria Esordienti.

Alla portacolori del Team Femminile Trentino è stata però preferita Clarissa Laghi, scatenando l’ira di alcuni dirigenti della squadra della giovane atleta di Mori. «Io, Vicepresidente del Team Femminile Trentino, scrivo liberamente di essere assolutamente delusa dalle scelte del Comitato della Provincia Autonoma di Trento – ha scritto Manuela Flaim a commento del comunicato pubblicato dal Comitato Trentino della Fci sulla relativa pagina Facebook -. Ho bisogno di sapere come mai, Silvia Ciaghi, campionessa provinciale, nonché Campionessa del Triveneto in carica, sia stata sostituita da un'altra ragazza. Ricordo che Silvia lo scorso anno ha vinto di tutto e anche quest'anno ha vinto la maglia provinciale, arrivando prima fra le trentine alla gara di Dro. Cerco risposte. Grazie. E sono disposta ad andare fino in fondo».

«Comitato e selezionatori vergognatevi» ha tuonato Omar Ciaghi, con altri che si sono aggiunti al coro, in primis criticando una scelta che non ha seguito i criteri della meritocrazia, sino ad arrivare a scomodare i tribunali.
«Esiste anche un tribunale federale per le ingiustizie sportive» ha replicato la vice presidente del Team Femminile Trentino Manuela Flaim a uno dei tanti commenti.

Al di là dell’ingiustizia, che stando alle classifiche appare evidente, è forse necessario fare qualche considerazione. Non pare il caso di scomodare i tribunali sportivi per la convocazione a una corsa under 16, perché se da un lato una ragazza non ha visto premiato i propri risultati, facendo venir meno il criterio della meritocrazia, dall’altra non sono sicuramente educativi gli atteggiamenti e i toni assunti da dirigenti di società, genitori-tifosi e quant’altro.
Ci è capitato in passato – nemmeno troppo lontano – di ricevere dei messaggi che ci accusavano di avere preferenze per l’una piuttosto che per l’altra squadra, a cui hanno fatto seguito le dovute scuse da parte di chi aveva mosso la critica, dopo aver smontato con i fatti (e relative dimostrazioni) la totale inadeguatezza di alcune considerazioni-insinuazioni. Questo per dire che, probabilmente, quella differenza di colore di maglia pesa a qualcun altro, a chi dovrebbe vedere lo sport, l’agonismo e la competizione (sana competizione) come un’occasione di crescita, per le atlete in primis, non come una lotta di quartiere.
Noi non abbiamo alcuna preferenza in quanto a colori di maglia. Altrettanto non ne deve avere chi è chiamato a compiere delle scelte tecniche, in questo caso la commissione competente della Federciclismo. La meritocrazia, in questo senso, dovrebbe regnare sovrana.
Una sola raccomandazione, o meglio un auspicio: non si coinvolgano le ragazze in queste polemiche e non si scomodino i tribunali.
La risposta corretta l’ha scritta a chiare lettere il direttore sportivo del Team Femminile Trentino Annalisa Benatti: «il tempo è onesto». Lo sarà.

Autore
Luca Franchini
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