L'emergente Galante, la novità La Grutta, l’intramontabile Fruet
C’è chi ha provato per la prima volta l’emozione della vittoria, l’esordiente Giovanni La Grutta. Chi con la vittoria sta prendendo confidenza, lo junior Riccardo Galante, e c’è chi ancora, come Martino Fruet, deve ogni anno ampliare la personale bacheca per fare spazio a nuovi trofei.
Il nostro “podio della settimana” celebra un volto nuovo del ciclismo trentino, un talento emergente e l’inossidabile biker di Pergine Valsugana, secondo a pochi in quanto a tenacia e spirito d’abnegazione, ideale esempio per chi punta a costruirsi una carriera nel mondo del ciclismo.
1. RICCARDO GALANTE (Junior, Ausonia)
Lo junior di Condino ha trovato il colpo di coda e, proprio nel finale di stagione, ha centrato la prima affermazione in categoria. Galante, al primo anno tra gli under 18, è riuscito a dar seguito ai buoni risultati conseguiti nei mesi scorsi: dopo il quinto posto conquistato a Santa Lucia di Pescantina (11 aprile) e il terzo posto conseguito a Piove di Sacco (11 luglio), è arrivata l’agognata vittoria, maturata sulle strade di Nuvolento grazie a una bella azione personale.
2. GIOVANNI LA GRUTTA (Esordiente, Forti e Veloci)
L’esordiente classe 2008 del Cc Forti e Veloci ci aveva provato due volte in luglio, prima a Zambana e poi a Rallo: in entrambi i casi fu terzo. È andata meglio domenica scorsa a Monsummano Terme, dove il giovane corridore volanese ha conquistato la prima vittoria stagionale, con tanto di arrivo in solitaria. Il giusto premio a un ragazzo che durante il 2021 si era fatto apprezzare più volte per il coraggio nella condotta di gara.
3. MARTINO FRUET (Mtb, Team Lapierre Trentino)
Gli anni passano, ma non per Martino Fruet. La carta d’identità recita 1977 alla voce “anno di nascita”, ma il biker perginese sembra non voler smettere di stupire. Dieci giorni fa arrivò il successo nella tappa di Finale Ligure delle Enduro World Series, domenica scorsa una nuova vittoria, alla Val di Non Bike, dove Martino ha vinto lo scontro generazionale con l’altoatesino Michael Wohlgemuth. Lunga vita al Fruet atleta e… alla prossima.