Trentin 9° nella prima tappa della Vuelta a Burgos
Non è Evenepoel, né Valverde, né tanto meno Landa il vincitore della prima tappa della Vuelta a Burgos. Ad alzare le braccia al cielo è l’outsider austriaco Felix Großschartner, che ha sorpreso tutti sul traguardo del Mirador del Castillo di Burgos. Nono Matteo Trentin, che ha preceduto all’arrivo il campione belga Remco Evenepoel.
Großschartner ha trionfato a sorpresa nella frazione inaugurale della corsa spagnola e ha prolungato il filotto di vittorie della Bora-Hansgrohe iniziato la scorsa settimana al Sibiu Tour, in Romania.
La vittoria dell’austriaco ha ben altro peso rispetto a quelle conquistate dai compagni Mühlberger, Konrad e Ackermann sulle strade rumene. Al Sibiu Tour è stata sfida in famiglia, o poco più, mentre la starting list della gara spagnola è colma di nomi altisonanti: da Evenepoel a Valverde, passando per Mikel Landa, Richard Carapaz, il campione in carica Ivan Sosa, Simon Yates ed Esteban Chaves. E l’elenco potrebbe proseguire.
Dopo una fuga a quattro, promossa dalle seconde linee e neutralizzata a poco più di 40 chilometri dal termine, il forcing operato da Trek-Segafredo e Deceuninck-Quick Step ha spezzato il gruppo. Al comando sono rimasti una cinquantina di corridori, con Evenepoel che ha provato l’allungo in solitaria, dando una bella dimostrazione di forza e confermando la bontà del lavoro svolto recentemente in altura a Passo San Pellegrino. Davvero ottimo, verrebbe da dire.
Dopo una quindicina di chilometri trascorsi al vento, il giovane campione belga ha desistito. Il drappello dei migliori, a quel punto, ha imboccato il circuito finale con l’Alto del Castillo, una salita di 1100 metri con pendenza media del 6,1% da affrontare due volte. La prima a 14 chilometri dall’arrivo: a scandire il ritmo, nell’occasione, è stato il Team Ineos, con Trentin vigile nelle posizioni di testa.
La seconda scalata, invece, si concludeva sulla linea d’arrivo. Matteo Trentin ha messo davanti la squadra e ha imboccato l’ascesa conclusiva nelle posizioni di testa, assieme ai big. Nessuno, però, ha saputo rispondere all’attacco di Großschartner, che ha sorpreso tutti. Il tedesco ha guadagnato subito una cinquantina di metri e ha sfruttato al meglio il momento di indecisione degli avversari. Beffati, battuti.
Großschartner ha vinto la tappa e conquistato la leadership della corsa, precedendo di 8” il portoghese della Deceuninck-Quick Step Joao Almeida, il campione di Spagna Alejandro Valverde (Movistar) e gli altri due spagnoli Alex Aranburu (Astana) e Mikel Landa (Bahrain-McLaren). Appena dietro, nono e primo degli italiani, Matteo Trentin, che ha preceduto Evenepoel (decimo) ed Esteban Chaves (undicesimo). Ventiquattresimo Fabio Aru, a 16”, seguito da Nizzolo (26esimo).
«Vento trasversale, attacchi, inseguimenti, non è mancato nulla – ha commentato Trentin – La squadra, dopo il momento difficile dovuto alla crisi causata dal coronavirus, ha mostrato ciò che è in grado di fare. Il finale è stato frenetico e se guardate l’ordine d’arrivo nei primi dieci ci sono solo scalatori, tranne me. Alla fine ero sfinito e devo ringraziare i miei compagni di squadra. Il piano era di portarmi all’imbocco della salita con meno stress possibile ed è quello che hanno fatto. Penso che sia un buon inizio, non tanto per il risultato, ma per la mentalità che abbiamo dimostrato».
Oggi è in programma la seconda tappa, 168 chilometri quasi piatti da Castrojeriz a Villadiego. Una bella occasione per i velocisti, con Trentin che proverà a buttarsi nella mischia. La lista dei corridori da battere è nutrita, a partire dai vari Gaviria, Bennett, Demare e Nizzolo.
Ordine d’arrivo e classifica generale
1. Felix Großschartner (Bora-Hansgrohe) in 3h40’21”
2. Joao Almeida (Deceuninck) a 8”
3. Alejandro Valverde (Movistar) st
4. Alex Aranburu (Astana) st
5. Mikel Landa (Bahrain-McLaren) a 10”
6. David Gaudu (Groupama-Fdj) st
7. Jon Aberasturi (Caja Rural) st
8. Jay McCarthy (Bora-Hansgrohe) st
9. Matteo Trentin (Team CCC) st
10. Remco Evenepoel (Deceuninck) st