Oggi tutti di nuovo in sella, gare individuali da luglio?
Siamo ancora nella confusa sfera dei “se” e dei “ma”. Nel clima di incertezza, però, oggi i tanti appassionati delle due ruote sono tornati a pedalare, chi per semplice diletto e chi, invece, per allenarsi in vista della ripresa dell’attività agonistica.
Non è ancora chiaro e definito quando si potrà tornare alle gare e con che modalità. A tracciare un possibile scenario, quanto meno per la realtà trentina, è il presidente del Comitato provinciale della Federciclismo Dario Broccardo, fiducioso nell’ottica della ripresa, seppur in un’atmosfera ben lontana dalla normalità.
Come già avevamo anticipato, il comitato provinciale aveva presentato alle società un possibile scenario per la ripresa dell’attività agonistica nelle categorie giovanili. Ora, entrati nella fase 2, si cercherà di dare concretezza alle idee.
A tal proposito, il numero 1 della Federciclismo trentina Broccardo avrà un colloquio telefonico a metà settimana con l’assessore provinciale allo sport Roberto Failoni e con la presidente del Coni Paola Mora.
«Spiegherò loro quali sono le nostre idee per la ripresa delle gare – ci ha spiegato al telefono Broccardo – Ad oggi è impensabile proporre gare di gruppo, ma bisogna trovare un modo per far correre i ragazzi. Penso, in particolare, agli atleti delle categorie juniores e under 23. Hanno necessità di avere un obiettivo per allenarsi. Se dicessimo loro di non gareggiare fino al marzo prossimo, dove potrebbero trovare le motivazioni per montare in sella. Credo in una possibile ripresa dell’attività da luglio, sono fiducioso».
Broccardo, a grandi linee, ha presentato i possibili format di gara alle società. Entrando nel dettaglio?
«Potremmo fare gare a cronometro, team relay, gare in pista e su circuiti chiusi – spiega Broccardo – Prove individuali e magari anche con classifiche di squadra. Con certe tipologie di gara, garantiremmo il distanziamento, come nel caso di un allenamento».
Le strutture che si prestano a ospitare questo tipo di competizioni non mancano in Trentino e altri percorsi potrebbero essere ricavati nelle ciclabili, piuttosto che in zone delimitate e, soprattutto, delimitabili.
«Tra le strutture più adatte ci sono il velodromo di Mori, che ci consentirebbe anche di ospitare il pubblico, sempre con il necessario distanziamento tra una persona e l’altra – aggiunge Broccardo – Penso poi alla pista di Cles, al ciclodromo di Dro, ai bike park, ma anche alle piste ciclabili. In certe giornate e in una determinata fascia oraria potremmo chiedere anche la chiusura del circuito dei Pomari, piuttosto che del circuito dei Fiori di Zambana. Le gare, come detto, saranno individuali e aperte ai soli atleti regionali. Per il momento non si può pensare di avere al via atleti provenienti da fuori regione».
Per alcune categorie, inoltre, potrebbero essere organizzate anche delle cronoscalate.
«Anche quella è una possibilità – conferma Broccardo – Abbiamo pensato a tutte le soluzioni possibili per non toccare i centri abitati. A quel punto, poi, dovremo limitare l’accesso al pubblico, così come il numero degli accompagnatori dei ragazzi, uno per società. Qualora non si potessero organizzare gare vere e proprie, ogni club potrebbe fare delle gare sociali. Anche senza numero sulla schiena, gli atleti avrebbero comunque l’opportunità di confrontarsi».
Per la mountain bike, invece, basterebbe ricavare dei percorsi nei boschi, piuttosto che in altri parchi e strutture che si prestano allo svolgimento di questo tipo di disciplina.
Le gare di gruppo, però, dovranno aspettare.
«Faranno fatica a farne i professionisti, figuriamoci come può essere nelle categorie minori - precisa Broccardo - Per svolgere una corsa in sicurezza bisognerebbe fare il tampone a tutti ed essere sicuri che partano atleti sani. Non solo però. Bisognerebbe anche verificare che non abbiano contatti con altre persone che potrebbero aver contratto il virus. Personalmente credo che sarà difficili disputare anche il Tour de France. Guardando alle categorie giovanili, per noi la più "problematica" è quella dei Giovanissimi: in questo momento non si possono svolgere manifestazioni con 2-300 atleti iscritti, 5-600 genitori al seguito, accompagnatori».
La ripresa delle gare, a livello trentino, potrebbe avvenire nel mese di luglio.
«Una volta che avremo un quadro chiaro, parleremo con le società, con chi aveva messo gare in calendario in questa stagione e vedremo di stenderne uno nuovo – conclude Broccardo – Il problema sarà di carattere economico per i club, che faranno ancora più fatica a trovare il supporto da parte degli sponsor. Molte aziende, d’altronde, sono alle prese con la crisi e devono in primis tutelare i loro dipendenti, la loro sopravvivenza. Ad ogni modo, qualora avessimo a disposizione due mesi di tempo, credo che riusciremmo a proporre una decina di gare in pista e altrettante su strada. Ripeto, io sono fiducioso. Siamo rimasti chiusi in casa fin troppo tempo e, prima o poi, bisognerà riprendere. Non posso pensare a un agosto senza corse e a un mese di settembre con tutti i ragazzi sui banchi di scuola».
Dopo il colloquio con le autorità provinciali politiche e sportive, in programma a metà settimana, se ne saprà di più.