Zambelli suda a casa: «credo ancora nel grande salto»
L’emergenza Covid-19 ha fermato tutto e tutti, rischiando di tarpare le ali ai sogni di tanti giovani corridori. Su tutti quelli degli under 23 che, nel 2020, puntavano a operare il grande salto tra i professionisti.
È il caso di Samuele Zambelli, che non ha comunque perso il sorriso, tanto meno l’entusiasmo e l’ottimismo, pur con la fatica del caso.
Il corridore volanese - alla terza stagione con la Iseo Serrature Rime Carnovali e nelle ultime annate chiamato a vestire più volte la maglia azzurra - aveva aperto l'annata con la convocazione in maglia azzurra al Trofeo Laigueglia, poi 5° al Gp La Torre. Ora, come molti suoi colleghi, si sta allenando a casa e crede ancora nella possibilità di centrare l’obiettivo che si era posto per l’annata in corso: firmare un contratto da professionista.
«Il 2020 doveva essere l’anno in qui avrei voluto dimostrare di meritarmi il passaggio tra i professionisti – racconta Zambelli, che ha festeggiato il 22° compleanno il 2 aprile scorso, in pieno periodo di quarantena - Ora c’è stato questo inconveniente, ma non ho perso la speranza. Quando riprenderanno le corse sarò pronto a dare il meglio di me».
Come stai vivendo il periodo di quarantena?
«Con tranquillità. Al mattino mi alleno sui rulli e alcuni giorni inserisco anche la palestra. Nel pomeriggio, in base a quanto fatto nella sessione mattutina, o risalgo in bici o faccio qualche altro lavoro fisico».
Anche Zambelli, come molti suoi colleghi, fa uso delle piattaforme digitali, che possono contribuire a rendere meno pesante – quanto meno sotto il profilo mentale – una seduta d’allenamento.
«Nei giorni in cui non devo fare allenamenti specifici utilizzo la piattaforma Zwift, altrimenti seguo la tabella del mio preparatore. Salire sui rulli, in tutta sincerità, mi è sempre pesato. Ora posso dire di esserne nauseato e penso che, dal momento in cui si potrà tornare a pedalare su strada, li metterò in un angolino. Prenderanno la polvere per un po’».
La fatica in questo periodo è doppia, ma Zambelli non ha perso le motivazioni.
«Ho ancora la speranza di riuscire a concretizzare il mio obiettivo e, alla fine del 2020, spero di non essere smentito, perché è la reale motivazione che mi sta spingendo ad allenarmi. Quando inizierà la stagione, sperando che inizi, voglio farmi trovare pronto al 100%. Per questo mi alleno regolarmente e cerco di non sgarrare con l’alimentazione per evitare di aumentare di peso. Quest’ultimo, nell’arco della giornata, è il sacrificio più grande che faccio».
In squadra cosa si dice?
«In squadra la speranza è di riuscire a tornare ad allenarsi su strada dal mese di maggio e di iniziare a gareggiare in luglio».
Speranza. Una parola che si legge a più riprese nelle dichiarazioni di Zambelli. Quella speranza che, in un momento particolarmente difficile, aiuta stringere i denti, a non perdere l’entusiasmo, a continuare a credere nei propri sogni. Per tornare a spingere forte sui pedali. Più forte di prima.