Samuele Rivi studia da “pro” e punta al salto definitivo
Il 2019 è servito per prendere consapevolezza dei propri mezzi. Il 2020 sarà l’anno della verità per Samuele Rivi, che anche nella stagione ormai alle porte difenderà i colori della formazione Continental austriaca Tirol Ktm Cycling.
Classe 1998, di Mezzolombardo, Rivi è all’ultimo anno da under 23, maturo per il grande salto. Lo ha dimostrato nella scorsa stagione vincendo il Gp Sudkärnten in Austria, davanti al “neopro” trentino Mattia Bais, ma anche con il secondo posto al Trofeo Piva (importante corsa internazionale), senza dimenticare l’importante esperienza al Tour of the Alps, che ripeterà anche quest’anno.
In vista del debutto stagionale, abbiamo fatto qualche domanda a Samuele, che ha le idee chiare su ciò che vuole per il proprio futuro.
Prima di tuffarsi nel 2020, cosa ti ha lasciato il 2019?
«Sicuramente la scorsa è stata un’annata positiva per me – replica Rivi – Ho capito di poter essere competitivo almeno fra gli under 23 grazie alla vittoria al Gp Sudkärnten e al secondo posto al Trofeo Piva. L'esperienza al Tour of the Alps è stata diversa, perché non partivo con l' idea di vincere, ma di sopravvivere. È stato comunque emozionante poter correre a fianco di campioni come Nibali e Froome».
Anno nuovo, nuovi obiettivi. Quali per il 2020?
«Vincere il più possibile e il prima possibile, per cercare un posto in una squadra professionistica».
Dove e quando sarà il tuo esordio stagionale?
«Esordirò il 20 febbraio in Turchia, al Tour of Antalya, una corsa a tappe con squadre professionistiche. Non mi sono posto particolari obbiettivi per questa prima gara, ma sicuramente mi servirà per per trovare il giusto colpo di pedale in vista delle corse internazionali under 23 e per il Tour of the Alps, a cui parteciperò anche quest’anno con la mia squadra».
In cosa pensi di dover e poter ancora migliorare?
«Devo migliorare la mia capacità di lettura della corsa, imparare a muovermi al momento giusto. Per la parte agonistica, invece, penso di aver fatto una buona preparazione. Anche quest’anno mi ha seguito Gaetano Zanetti: è da quando ero juniores che mi segue e mi sopporta. Non ho fatto drastici cambiamenti rispetto al passato, ma ho abbinato al solito lavoro i consigli più scientifici che mi vengono dati dal responsabile delle performance della squadra. Sicuramente questo mi permetterà di migliorare anche in corsa».
Come ti definiresti come corridore?
«Mi definisco un passista che sopporta la fatica. Se c'è un po di salita non mi spavento di sicuro, nonostante io non sia un corridore proprio leggero».
Qual è il tuo atleta di riferimento?
«Non ho esattamente un modello di corridore da seguire o imitare, ma sicuramente il mio ex compagno di squadra Nicholas Dalla Valle, che ora è professionista con la Bardiani, mi ha insegnato molto nel 2019. Se dovessi riuscire a diventare professionista potrei essere un buon gregario o magri un attaccante, di sicuro non un uomo di classifica, perché per fare classifica serve veramente tanto talento».
Quando e come è nata la tua passione per il ciclismo?
«Ho cominciato a praticare il ciclismo 11 anni fa con il Velo Sport Mezzocorona. Nonostante non ci siano ciclisti nella mia famiglia, i miei genitori mi hanno sempre aiutato e supportato in tutto, sopratutto con le trasferte nelle categorie giovanili. Se c’è qualcuno che voglio ringraziare, quindi, in primis penso ai miei famigliari. Poi va sicuramente un grande “grazie” a Gaetano Zanetti, che con il passare del tempo è diventato un amico oltre che un allenatore».
Uscendo dallo stretto ambito delle due ruote: hai qualche altra passione sportiva?
«Mi piace qualsiasi cosa che riguardi la montagna, dalle vie ferrate allo sci alpinismo. Quando ho del tempo libero, e quando posso farlo sapendo di non compromettere la preparazione dedicata al ciclismo, cerco di staccare la spina e di fare altro, ma sempre in ambito sportivo».
A livello di studi, invece, che percorso hai fatto? Pensi di voler tornare a “correre” anche in quel campo?
«In questo momento non sto studiando, sono diplomato in amministrazione finanziaria e marketing (ex ragioneria) ma non escludo in futuro di tornare a studiare. Al momento, però, non ci voglio pensare più di tanto, perché voglio concentrarmi al 100% su quello che faccio, il ciclismo, e non voglio avere altre distrazioni e pensieri».
La determinazione certo non manca a Samuele Rivi, pronto a un 2020 da affrontare con la testa bassa sul manubrio. All’attacco del professionismo.