Galante 7° e Cazzaniga 8° agli Italiani di Comano Terme
La Lombardia ha conquistato cinque medaglie su sei nelle due corse Esordienti dei Campionati Italiani di ciclismo su strada delle Terme di Comano. Dopo aver monopolizzato il podio della corsa riservata ai classe 2005, la rappresentativa lombarda ha dominato la scena anche nella gara Esordienti secondo anno: a vestire la maglia tricolore, questa volta, è stato il milanese di Arluno Dario Igor Belletta, che ha fatto la differenza sulla salita finale del Ponte dei Servi e si è presentato tutto solo sul rettilineo d’arrivo, tagliato a braccia alzate con 4” di margine sul bergamasco Gabriele Casalini, già terzo lo scorso anno alla sua prima partecipazione alla rassegna nazionale giovanile.
Sull’ultimo gradino del podio è salito Alessandro Zanetti, che ha regalato la gioia della medaglia alla Toscana battendo nello sprint per il terzo posto il corregionale Federico Savino. Poco più dietro hanno chiuso il piemontese Mirko Bozzola, il ligure Piergiorgio Cozzani e i due trentini Riccardo Galante (portacolori della Grafiche Zorzi Storo, la società organizzatrice) e Lorenzo Cazzaniga, settimo e ottavo.
La corsa, che prevedeva uno sviluppo di 55,3 chilometri, è entrata nel vivo durante il terzo dei sei giri del circuito della “Val Lomasone”, quando una caduta – senza conseguenze – ha permesso di avvantaggiarsi a 14 atleti, tra cui i trentini Galante e Cazzaniga. Dopo una decina di chilometri, però, il gruppo è tornato compatto, a precedere l’attacco portato dal friulano Livio Varutti, dal toscano Filippo Ricci e dal piemontese Luca Rosa.
L’ultimo dei tre a mollare la presa è stato Rosa, che è transitato per la prima volta sotto lo striscione d’arrivo con 10” di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. A quel punto, mancavano ancora 6,5 chilometri da percorrere, disegnati lungo il circuito finale “Delle Terme”, con la salita di 1000 metri del Ponte dei Servi. Il primo a provarci è stato il toscano Federico Savino, sulla cui ruota si sono prontamente riportati Dario Igor Belletta, il veneto Davide Ferrari e il bergamasco Gabriele Casalini.
Il più pimpante in salita è stato Belletta, che dodici mesi fa partì troppo da lontano e si piantò proprio sull’erta del Ponte dei Servi. L’esperienza lo ha aiutato e questa volta il milanese ha scollinato per primo, riuscendo poi a resistere al tentativo di rimonta del generoso Casalini, già terzo nel 2016 alle Terme di Comano. Belletta si è potuto concedere il lusso dell’arrivo a braccia alzate, accolto dal numeroso pubblico assiepato ai bordi del rettilineo d’arrivo di via Cesare Battisti a Ponte Arche, nel cuore di Comano Terme.
Casalini ha pagato un ritardo di 4”, mentre dietro è andato in scena il derby toscano per il bronzo, vinto allo sprint da Alessandro Zanetti su Federico Savino. I due hanno pagato un ritardo di 16”, con un altro gruppetto a 19” dal vincitore, regolato in volata dal piemontese Mirko Bozzola, quinto. Sesto il ligure Piergiorgio Cozzani, mentre per il Trentino è arrivato un onorevole settimo posto grazie al beniamino di casa Riccardo Galante, seguito a ruota da Lorenzo Cazzaniga del Cc Gardolo.
LE INTERVISTE
Il vincitore, Dario Igor Belletta, milanese di Arluno, aveva un conto in sospeso con questa gara, come spiega: «Anche lo scorso anno avevo attaccato sulla salita finale, ma ero “scoppiato” prima di arrivare in cima: questa volta, invece, mi sono fatto trovare pronto, ma è stata una vera sofferenza, perché gli inseguitori mi avevano quasi raggiunto e a quel punto, nonostante i crampi, ho dato tutto, ripartendo, per andare a prendere questa maglia, che sogno da un anno. È bastato guadagnare quei 5 secondi di vantaggio, difesi poi nella discesa, per arrivare da solo al traguardo. Giungere all’arrivo a braccia alzate con tutta quella gente che applaudiva è stato qualcosa di indescrivibile».
Il compagno di squadra Gabriele Casalini, bergamasco di Azzano San Paolo, festeggia un altro podio alle Terme di Comano. «Tutto molto bello, ma c’è molto rammarico, perché nella penultima discesa, quella che precede l’ultimo giro, sono caduto a causa di una buca e, pur non avendo rimediato particolari danni, ho perso tempo prezioso. Ho provato poi a recuperare sulla salita, ma lo sforzo non è stato sufficiente per agganciare Igor. Chissà come sarebbe andata senza questo inconveniente».
Il toscano Alessandro Zanetti ha conosciuto un destino assi simile quello di Casalini: «Anch’io sono caduto, nel mio caso nella parte pianeggiante di percorso, e ho perso del tempo per rimettere a posto la catena, un vero peccato, perché ho dovuto impiegare risorse preziose per rientrare nel gruppo. Nell’ultima salita ho provato a fare la differenza, ma ho scollinato in quarta piazza, troppo lontano al primo per poter vincere, così non è rimasto che puntare al bronzo».