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Master DH, brillano Herin e la Bonazzi

Sarà probabilmente una lotta a quattro tra i discesisti di Italia, Francia, Gran Bretagna e Republica Ceca quella simbolica per la conquista del titolo di più veloce discesista nella gara di Downhill, sulla pista Black Snake di Daolasa, concluderà ufficialmente i campionati del Mondo Uci Mtb Master Val di Sole 2016. Nelle prove cronometrate di sabato il miglior tempo è stato staccato dal valdostano Corrado Herin (Black Arrows – Mtb Herin School), una delle icone della discesa in Italia. In carriera ha vinto la Coppa del Mondo di specialità nel 1997 e la medaglia di bronzo i Mondiali di Vail 1994. Nonostante i suoi cinquant’anni ha chiuso in 4:00.58 e ha fatto nettamente meglio dei suoi giovani rivali, a cominciare dal francese Olivier Nicole (categoria 30-34 anni) sceso in 4:06.45. In appena quindici centesimi vi sono poi tre concorrenti della cat. 35-39 anni: l’inglese David Wardell ha finito 4:07.33, il ceco Rostislaw Stencel in 4:07.40 e l’italiano Fabrizio Dragoni (Alessibici) in 4:07.48.

In campo femminile tra le protagoniste c’è la veronese Giovanna Bonazzi (cat 50-54) scesa in 6:07.07 ovvero il quinto tempo assoluto, forte di un palmares in cui figurano due titoli iridati (Ciocco 1991 e Métabief 1993) e altrettante medaglie di bronzo (Vail 1994 e Kirchzarten 1995). Il miglior tempo assoluto è della francese Claire Blondeau (5:22.74) in gara nella categoria 35-39. Seguono l’italiana Federica Amelio (Alessibici) in gara nella cat 30-34 che ha chiuso 5:31.14 e l’austriaca Birgit Brauman (40-44) giunta al traguardo in 5:32.47. Quarto tempo (5:51.24) per la svizzera Alice Kuhne, che gareggia nella stessa categoria della francese miglior tempo, ed è seguita dalla ceca Dominika Durcakova.

Da segnalare che in gara vi sono alcuni dei cognomi di spicco della downhill attuale, a cominciare da Jean Pierre Bruni, padre del campione del mondo Loic, oggi terzo nella gara di Coppa del Mondo a Vallnord e domenica atteso protagonista della gara di Coppa del Mondo.

Ovviamente si tratta di tempi cronometrati di prove e come avviene anche nello sci vi può essere pretattica o più semplicemente la discesa può essere interpretata dai concorrenti soprattutto per mettere a punto alcuni passaggi importanti della Black Snake in vista della finale, più che per guardare al risultato cronometrico puro. E’ comunque innegabile che la prova dei due azzurri grande protagonisti in passato della downhill dimostri come la classe e lo stile di guida siano ancora immutati malgrado la grande evoluzione costruttiva subita dai mezzi in questi ultimi anni. Ed è anche la conferma indiretta di quanto asserisce il tracciatore Pippo Marani quando afferma che “la Black Snake è una pista dove si guida con lo stile Old School. Non è la pista che esalta i concorrenti, sono gli atleti che esaltano la pista. Con questo tracciato io gli aiuto nel metter in mostra le loro capacità”.

Questa gara revival sarà seguita sabato prossimo dall’evento DH Legends che riunirà a Daolasa alcuni dei grandi protagonisti del quarto di secolo di storia iridata della Downhill italiana aperti dagli indimenticati Mondiali 1991, corsi nella località toscana de Il Ciocco. Nella lista degli invitati figurano anche il mitico Paolo Caramellino, atleta di spicco nelle due ruote a motori e a pedali, l’olimpionica Paola Pezzo (oro ai Giochi nel Cross Country 1996 e 2000) e Paolo Rosola (oggi commentatore Tv). Ma anche Bruno Zanchi, l’istrionico commentatore Red Bull, Rob Warner (ex discesista di classe mondiale e il primo britannico a vincere un round di World Cup nel ’96) e il suo compagno d’avventura Claudio Caluori (autore delle apprezzate video preview dei tracciati di World Cup DH), il delegato UCI David Vasquez Lopez e sua maestà Steve “Peaty” Peat, che il giorno dopo sarà l’apripista di lusso della downhill che chiuderà i Campionati del Mondo UCI Mountain Bike and Trials val di Sole 2016.

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