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Giro delle Dolomiti, Gschnitzer davanti a tutti allo Stelvio

Il “re” dello Stelvio è il vipitenese Thomas Gschnitzer, appartenente alla “Polisportiva Avi Bike Team”. L’attuale leader della classifica generale è giunto sul Passo in perfetta solitudine, staccando di 1’49” il tedesco del “Team Alpecin”, Philipp Schaddel (vincitore della “Tappa del Quarantesimo”) e di quattro minuti esatti il capitano (nonché ex professionista) dello stesso team germanico, Jörg Ludewig. Più attardati il modenese Davide Ferrari e il sarentinese Eduard Rizzi, piazzandosi rispettivamente al quarto e al quinto posto.
Gschnitzer ha surclassato gli avversari, percorrendo la crono Prato allo Stelvio-Passo dello Stelvio in 1h18’33”. Per Gschnitzer si tratta della seconda vittoria di tappa, dopo il trionfo di lunedì scorso, sul Passo delle Erbe. Tra le donne, dominio assoluto della tedesca Janine Meyer (1h38’48”), che tuttavia ha dovuto mantenere i nervi saldi per contrastare la stanchezza accumulata nelle ultime crono. Nell’ambito del “Giro breve”, invece, successi di Andreas Kofler e Laura Fossati. Ma torniamo alla gara odierna.
Oggi, giovedì 28 luglio, è andata in scena una delle tappe più suggestive nella panoramica dell’intera catena alpina, tappa che ha coinvolto anche i partecipanti del “Giro breve”: “Il mitico Passo Stelvio”. Crono lunghissima e irta di ostacoli, con i suoi 48 tornanti, rappresenta la meta ambita da ogni ciclista. Ma è anche la più temuta, non tanto per le pendenze, quanto per l’inusuale lunghezza (24,8 km per un dislivello di 1851 metri). Inoltre nel percorso non è presente nemmeno un metro di falsopiano. Ultimi chilometri da brivido per i 580 partecipanti, intensamente provati dalle fatiche dei giorni precedenti.
La carovana si è data appuntamento direttamente a Prato allo Stelvio, alle ore 9. Il percorso agonistico ha preso il via quasi immediatamente, al termine di un breve riscaldamento. Il ristoro è stato offerto al Passo, mentre il ritorno a Prato allo Stelvio è avvenuto attraverso il versante svizzero. Gli atleti si sono poi messi in marcia in direzione di Santa Maria Val Müstair (situata in Val Monastero, sul lato destro del Rio Ram) e hanno raggiunto Valico Tubre e Glorenza nel primo pomeriggio.
Domani, venerdì 29 luglio, è in programma “Dalla Val di Tires alla Val San Nicolò”, penultimo atto della cicloturistica. Sono previste addirittura due crono (San Cipriano-Passo Nigra e Pozza di Fassa-Val S. Nicolò).

Le interviste

Thomas Gschnitzer è raggiante. Il portacolori della “Polisportiva Avi Bike Team” è sempre più solo in testa alla classifica. «Ho conquistato il mio record personale. Cosa posso desiderare di più? È andata benissimo, sono salito senza troppi problemi, mantenendo la mia andatura. Mi sono davvero divertito, in quanto adoro le crono con pendenze regolari. Domani, però, farò di tutto per confermare l’ottima prestazione odierna. Ci saranno due crono impegnative, che dovrò assolutamente vincere per evitare di correre rischi nell’ultimo tratto agonistico». Già, perché il Colle si preannuncia durissimo. «Ho notato che il mio diretto avversario, Schaddel, si trova perfettamente a suo agio sulle salite con pendenze superiori al 10%. Ecco perché domani proverò a fare l’andatura: non posso permettermi di perdere il Giro proprio nell’ultima tappa».
Janine Meyer ha tagliato il traguardo con il fiato corto. In prossimità del Passo ha incrementato il primato in classifica mostrando grinta da vendere, staccando, così, di 7’29” la bavarese Carola Skarabela. «Sono in debito di ossigeno - ha affermato l’atleta di Colonia, visibilmente affaticata -. Tappa bellissima, ma molto lunga e difficile. Il fatto di non aver osservato, quest’anno, il giorno di riposo ha rischiato di mandarmi in crisi».
Eduard Rizzi si è dovuto accontentare della quinta posizione. «Non c’è stato niente da fare. Negli ultimi chilometri mi sono trovato davvero in difficoltà. Non oso pensare alla fatica dei concorrenti meno allenati: alcuni di loro avranno trascorso una giornata terribile».
Philipp Schaddel (secondo anche in classifica generale, con un ritardo di 3’08” nei confronti di Gschnitzer) pensa già alla tappa di domani: «Oggi non ero in forma, a causa di alcuni dolori al ginocchio. Ma domani sarà un altro giorno».

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