Sul traguardo è ancora Kangert, ma il trionfo finale è di Landa
Mikel Landa ha vinto il Giro del Trentino Melinda 2016, ma nessuno pensi che si sia trattato di un successo scontato, perché Landa ha dovuto tremare fino all’ultima pedalata.
Non era certo il più atteso all’inizio dei giochi, ma l’estone Tanel Kangert (Astana Pro Team) è arrivato ad appena due secondi dalla più improbabile delle vittorie. Arrivato lunedì a Riva del Garda con due soli successi nel proprio palmares da professionista, il fedele gregario di Nibali ha raddoppiato il bottino nel giro di due soli giorni, conquistando dopo la terza anche la quarta tappa, stavolta regolando uno sprint di 13 corridori.
«Sapevo di avere un discreto spunto veloce, ma da lì ad aspettarmi il successo ce ne passa – racconta l’estone, - anche oggi sono tornato dentro in rimonta, il più forte di noi era Fuglsang ma alla fine non siamo riusciti a fare la differenza.” E a chi gli domanda se rimpiange quel paio di secondi forse persi nell’esultanza di ieri, risponde onestamente: “No, sono contento di aver vinto due tappe, ma la classifica generale è finita nelle mani del corridore più forte».
È stata la giornata in cui Vincenzo Nibali (Astana) ha riscattato un’edizione sotto le aspettative con una lunga azione in compagnia di Damiano Cunego (Nippo-Fantini) e Alexander Foliforov (Gazprom-Rusvelo), poi premiata con la maglia di più combattivo di giornata: un’azione che, al di là del risultato finale, non fa che confermare il desiderio del campione siciliano di onorare un appuntamento al quale, da sempre, ha dimostrato di tenere moltissimo. Ma le luci della ribalta sono per il suo rivale designato sulla strada verso il Giro.
Landa è stato semplicemente l’atleta più forte in salita nel corso delle quattro giornate di gara, capace di rispondere a tutti gli attacchi dei suoi avversari (in maglia Astana e Ag2r, su tutti), spesso anche senza il supporto dei compagni di squadra.
«È stata dura fino all’ultima pedalata, ho dovuto anche “inventarmi” velocista per strappare gli ultimi abbuoni che mi hanno permesso di vestire questa maglia oggi” – ha commentato lo spagnolo. “Oggi ho avuto un uomo al fianco (Deignan) nelle ultime battute, ma essere riuscito a controllare e vincere la corsa pur essendo spesso in inferiorità numerica mi dà veramente tanta fiducia in vista di quello che verrà: il Giro d’Italia».
Che il Giro del Trentino Melinda sia la preparazione perfetta per il Giro d’Italia, lo dimostrano la storia e i fatti, e la bilancia della sfida con Nibali pende ora dalla parte dello spagnolo. Che però aggiunge: «Più che un Nibali più forte, mi aspettavo un Nibali più combattivo. Ma Vincenzo si conosce molto bene, era in uscita da un periodo di preparazione e so che arriverà al top per il Giro.” Il testa a testa, insomma, è solo rinviato».
Intanto, per la prima volta il Giro del Trentino Melinda si chiude senza successi italiani, né di tappa (era successo già nel 2011, quando però la generale andò a Michele Scarponi), né nella generale. Un dato che sottolinea la portata sempre più internazionale dell’appuntamento del GS Alto Garda, che anche quest’anno ha offerto una corsa di elevatissimo livello tecnico e spettacolare.
«Godersi la sfida di questi campioni immersi nelle bellezze della nostra terra ci ripaga dei tanti sforzi organizzativi» ha commentato il Presidente del GS Alto Garda Giacomo Santini. «Quest’anno il nostro Giro è stato visto in diretta in oltre 50 Paesi in tutto il mondo, e ha ospitato circa 100 giornalisti internazionali. Sono i numeri di una corsa che cresce, e che ancora una volta ha avuto, in Mikel Landa, un grandissimo vincitore».