Giro del Trentino, a Mezzolombardo vince Kangert
Doveva essere Landa contro Nibali, sta diventando Landa contro tutti. La terza tappa del Giro del Trentino Melinda da Sillian a Mezzolombardo ha proposto uno spettacolare confronto tra gli atleti più forti sulla salita di Fai della Paganella, ultima asperità prima dell’arrivo nel cuore della Rotaliana. Ha vinto l’estone della Astana Tanel Kangert, uno degli uomini fidati di Nibali, capace di lasciare la compagnia del gruppetto selezionatosi in salita e nella veloce discesa successiva con un solo attacco, secco, a poco più di 1 km dal termine. Niente da fare per Patrick Konrad (Bora-Argon 18) e Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), che hanno regolato a 10 secondi il gruppetto inseguitore di cui facevano parte, fra gli altri, Jakob Fuglsang (4°) e Mikel Landa (6°).
Molta Astana, molta Ag2r e poca Sky fra gli uomini rimasti al comando sui 10 km di Fai della Paganella, che hanno offerto un succoso antipasto di quanto andrà in scena fra un mesetto, nella 16a tappa del Giro d’Italia. Il leader della classifica, Mikel Landa, si è trovato ben preso solo nella morsa degli avversari più attesi, che lo hanno attaccato a ripetizione, ma senza riuscire a scalfire la sicurezza dello scalatore basco, anche oggi apparso il più brillante in salita insieme al danese Jakob Fuglsang, capitano designato del team kazako mentre Vincenzo Nibali (oggi 21° a 2.45) va ancora in cerca del miglior colpo di pedale. Più volte ha tentato di accelerare lo stesso Fuglsang, così come Kangert, i francesi Peraud e Bardet, Pozzovivo, la giovane rivelazione Bernal, Pirazzi. Landa ha sempre risposto in prima persona, non tradendo mai il minimo nervosismo e dimostrando il suo ottimo stato di forma.
«Oggi non è stata così semplice – racconta lo spagnolo, al secondo giorno in maglia ciclamino – in salita sono riuscito a gestire, ma fra discesa e l’ultimo tratto pianeggiante ho dovuto tenere gli occhi aperti: la classifica è corta, e con gli abbuoni basta poco per vedersi sfuggire vantaggi importanti. Anche oggi tanti avversari hanno dimostrato di poter essere pericolosi, Fuglsang ma non solo, e domani so che mi attaccheranno ancora: e per me, l’attacco potrebbe essere la miglior difesa».
Intanto, oggi festeggia il 29enne estone Kangert, un altro degli uomini precettati da Nibali per un nuovo assalto al Giro d’Italia, e che – come Valerio Agnoli il primo giorno – trova al Giro del Trentino Melinda la più bella ricompensa per tanti e tanti chilometri di duro lavoro per i capitani, soprattutto nei grandi giri. «In effetti sono poco abituato a vincere, ma conosco la mia dimensione: il mio obiettivo è cercare di essere uno dei migliori gregari in gruppo, ma oggi dalla squadra ci era stata lasciata carta bianca, e io sono stato bravo e fortunato. In squadra le gambe migliori le aveva Fuglsang, e in salita avevo faticato anch’io. Nel finale, però, sono riuscito a rientrare, e ho deciso di giocarmi l’ultima cartuccia con un unico attacco. E’ andata bene così».
Kangert conosce bene il leader della classifica, il suo ex compagno di squadra Landa, e sa che spodestarlo nell’ultima frazione non sarà affatto facile: «Dovremo inventarci qualcosa: se non mettiamo in campo una strategia di squadra aggressiva e imprevedibile, staccare Mikel sarà veramente difficile».
Prima della salita di Fai della Paganella, c’era stato spazio per l’azione di 10 fuggitivi, fra i quali i trentini Cesare Benedetti (Bora-Argon 18) e Iuri Filosi (Nippo-Fantini), lo spagnolo Antonio Molina (Caja Rural), nuova maglia rossa dei traguardi volanti, e il coraggioso brasiliano Magno Nazaret (Brasile), meritatamente atleta più combattivo di giornata.
Se oggi è stato spettacolo, domani si attendono le scintille: quarta e ultima tappa, 161 km da Malè a Cles (diretta TV RaiSport 1 dalle 15.00), e la minaccia della Forcella di Brez (6 km a oltre il 10% di pendenza media) che imperversa sulle teste dei pretendenti al podio finale. Sarà l’ultima prova per Mikel Landa, l’ultimo ostacolo fra lo spagnolo e il suo Giro del Trentino Melinda