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Saronni a casa di Moser per la “Festa del Nonno in bicicletta”

Beppe Saronni a casa di Francesco Moser è sempre una notizia.
Era già successo alcuni anni fa per la presentazione di un libro del giornalista e scrittore Beppe Conti dedicato ai due grandi campioni e al dualismo che aveva caratterizzato oltre un decennio del grande ciclismo. E’ successo nuovamente a metà dicembre, in occasione della 34^ Festa del Nonno in bicicletta del Club Ciclistico Gardolo, tradizionale appuntamento di fine anno. Mette attorno a uno stesso tavolo le vecchie glorie del ciclismo regionale(e non solo) e una nutrita rappresentanza dei tanti che ruotano intorno alla società ciclistica del sobborgo trentino.
Il benvenuto è stato dato da Renato Beber, presidente del Club Ciclistico Gardolo che ha sottolineato l’importanza acquisita nel corso degli anni da un incontro caratterizzato da convivialità e occasione per rivivere vecchi ricordi e vecchie emozioni da chi è accomunato da identica passione: la bici e il ciclismo.

Beppe Saronni (anch’egli diventato nonno come Francesco Moser) è stato il “padrino” dell’edizione numero trentaquattro di una idea nata nei primi anni Ottanta per merito di Sergio Tomasi, oggi presidente onorario del Club Ciclistico Gardolo.
“Sono felice di essere qui, per la seconda volta nella tenuta di Francesco Moser – ha osservato in apertura – Iniziative come queste sono sicuramente importanti non solo per ricordare ma anche per dimostrare come il ciclismo sia davvero uno sport che si può praticare a tutte le età”.
Come dire: da quando si è bambini fino a quando si è prossimi a raggiungere la cosiddetta terza età. Insomma, “Due ruote per riempire le ore vuote” (slogan del Cc Gardolo) aiutano a rimanere giovani nel fisico e nello spirito.
Della carriera di Beppe Saronni un po’ tutti conoscono le tappe principali che hanno caratterizzato la sua storia sportiva tra i professionisti: il mondiale di Goodwood nel 1982, i successi nei Giri d’Italia del 1979 e del 1983, la Milano-Sanremo vinta in maglia iridata nel 1983 e le molte altre corse di un palmares invidiabile.
Pochi, invece, ricordano la sua vittoria da allievo nella Coppa d’Oro, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia.
Nel 1974, guidato dall’ammiraglia della Società Ciclistica Buscatese da Mario Merlotti, in via Roma a Borgo Valsugana regolò allo sprint il gruppo dimostrando le sue doti di sprinter poi affinate ed espresse in decine e decine di occasioni nel grande ciclismo, dalla seconda metà degli anni Ottanta fino all’alba dei Novanta, quando decise di appendere la bici al chiodo.
Tanti gli ospiti presenti di un passato ciclistico più e meno recente.
Scontata la presenza di Aldo e Diego Moser (fratelli maggiori di Francesco), in sala anche Michele Dancelli, Marcello Osler, Renato Giusti, Felice Adami, Federico Galeaz e Gilberto Simoni. Presenti anche Mara Mosole (ex ciclista, in rappresentanza dell’Associazione Vecchie Glorie del Ciclismo Triveneto) e Mara Calliope anche lei ex del ciclismo femminile di cui è stata validissima interprete qualche lustro fa.
Un saluto particolare è stato indirizzato a Sergio Chiesa, chef della nazionale italiana di ciclismo dal 1982 al 1995. Il suo debutto proprio nel mondiale ospitato in Inghilterra e vinto da Saronni.
All’evento hanno partecipato anche Andrea Robol (assessore allo sport del Comune di Trento), Ottavio Campestrini (presidente della Circoscrizione di Gardolo) e Giorgio Torgler, presidente del Comitato trentino del Coni.
Chiusa una pagina, il Club Ciclistico Gardolo è già orientato alla prossima: il quarantennale di fondazione a inizio 2016.

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