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Ciclismo trentino in lutto: morto in gara Silvano Janes

Una vita per il ciclismo, costellata di successi. Quella vita si è interrotta mentre stava facendo quel che gli ha sempre dato gioia, pedalare. Silvano Janes, pluridecorato cicloamatore trentino (classe 1955), ha lasciato il “gruppo” proprio mentre stava partecipando ad una delle innumerevoli gare della sua eterna carriera, stroncato da un infarto mentre stava andando a caccia dell’ennesimo risultato di prestigio nella gara riservata agli amatori dei campionati europei gravel, andati in scena nel weekend sull’altopiano di Asiago, nel Vicentino.

Silvano Janes, qui esultante agli Italiani gravel del luglio scorso
Silvano Janes, qui esultante agli Italiani gravel del luglio scorso

Janes ha centrato i successi di maggiore prestigio nelle due ruote amatoriali, diventandone un icona. Amatore, ma professionista in tutto e per tutto, a partire dalla grande tenacia e caparbietà messa sempre in sella. Metodico negli allenamenti, nonostante il passare dell’età, uscite spesso condivise con i “pro”, da Gilberto Simoni a Daniel Oss, oltre che con l’amico Martino Fruet e il compagno di mille avventure Gabriele Valentini. A sessant'anni Janes aveva deciso di dire “basta” con l’agonismo, che però gli scorreva ancora nelle vene.
Al momento dell’addio alle gare, il “Tasso” (così veniva soprannominato) organizzò una festa al bar Fontanari di Silvano Fontanari, a casa del “patron” della sua squadra, la Brao Caffè Unterthurner. Da allora, però, qualche “garetta” Janes l’ha inserita ancora in calendario e oggi aveva deciso di approfittare dell’occasione per prendere parte agli Europei di gravel, lui che nel luglio scorso si era laureato campione italiano della specialità tra i master 8, conquistando l’unico tricolore che ancora mancava alla sua personale collezione.
Il suo amore per il ciclismo nacque quasi per caso, calciatore di buon livello fino ai 20 anni, poi fermato da un brutto infortunio al ginocchio. Le due ruote gli servirono per la riabilitazione e divennero poi una passione che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Fino all’ultimo giorno della sua vita. Il ciclismo trentino perde una delle sue grandi anime: il “Tasso” è volato via, lasciando un ricordo indelebile. Il suo ricordo continuerà a pedalare in “gruppo”. Per sempre...

Autore
Luca Franchini
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