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Paternoster: un bronzo e un 4° posto, con qualche rimpianto

Un bronzo nell’inseguimento a squadre e un quarto posto nell’eliminazione, che lascia un po' di rammarico. Pur salendo sul podio, Letizia Paternoster non ha raccolto quello che sperava e che ha dimostrato di avere nelle gambe nella seconda giornata dei campionati del mondo di ciclismo su pista di Ballerup, in Danimarca, dove domani è atteso protagonista il classe 2001 di Laives Matteo Bianchi, impegnato nel chilometro da fermo, specialità di cui è campione europeo in carica.

Letizia Paternoster, quarta nell'eliminazione ai Mondiali di Ballerup
Letizia Paternoster, quarta nell'eliminazione ai Mondiali di Ballerup

A Paternoster brucia quel centimetro che l’ha separata dal podio nell’eliminazione. Una medaglia mancata di un “nulla”, per una volata persa al fotofinish al cospetto dell’atleta che ha poi vinto da dominatrice la gara, la neozelandese Ally Wollastone. Paternoster ha corso con intelligenza, dimostrando di essere tornata ai livelli che le competono, tanto da arrivare a giocarsi un posto sul podio, quando in gruppo erano rimaste solamente quattro delle ventidue partenti: assieme a lei, la pluridecorata belga Lotte Kopecky (campionessa del mondo in carica dell’eliminazione), l’olimpionica Valente e la neozelandese Wollastone.
Kopecky e Valente si sono messe davanti al gruppetto: Letizia alla loro ruota, apparentemente in controllo, ma proprio sulla linea d’arrivo si è vista superare da Wollastone, colei che, poco dopo, è andata a prendersi la maglia iridata, affiancata sul podio da Kopecky e Valente, argento e bronzo. Quarta Paternoster, che domani sarà impegnata nell'omnium.
La medaglia è comunque arrivata nell’inseguimento a squadre. Nella sfida valevole per l’accesso alla finale per l’oro, contro la Germania, il quartetto azzurro composto da Paternoster, Guazzini, Consonni e Alzini è partito con il piede pigiato sull’acceleratore, tanto da guadagnare 3” di vantaggio sulle avversarie.

Le italiane si sono viste rimontare e superare nei 500 metri conclusivi: 4’12”467 per le italiane, contro il 4’11”602 delle tedesche Brausse, Klein, Kroger e Sussemilch.
Le azzurre hanno poi dominato la finale per il bronzo contro il Canada. Fidanza, Consonni, Alzini (schierata al posto di Paternoster, reduce dalle fatiche dell'eliminazione) e Guazzini hanno doppiato le canadesi. Oro alla Gran Bretagna, che ha doppiato la Germania, medaglia d’argento.

Autore
Luca Franchini
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