Sartori: «Campana e compagne avevano il diritto di ripartire»
In merito alla finale 1°-2° della velocità a squadre Allieve dei campionati italiani giovanili di ciclismo su pista, chiusa al secondo posto dalla squadra trentina formata da Agata Campana, Maya Ferrante e Silvia Ciaghi, il presidente della struttura tecnica del Comitato Fci della Provincia Autonoma di Trento Stefano Sartori - da noi interpellato - tiene a fare una precisazione.
Il terzetto trentino, nell’occasione, non si poté giocare le proprie chance per la conquista del titolo: ad Agata Campana si sganciò un piede dal pedale in partenza. La giuria, considerando il fatto come "incidente non riconosciuto", estromise dai giochi la squadra in maglia porpora.
«È stato applicato il regolamento sbagliato – spiega Sartori – cosa che mi è stata confermata anche da Fabrizio Bontempi, presidente della struttura tecnica della Federciclismo. Il regolamento giovanile, come riportato all’articolo 37 del regolamento Fci, dice che nelle finali contro il tempo (quartetto, velocità a squadre, km da fermo ecc.), il corridore ha la possibilità di un’ulteriore partenza per qualsiasi tipologia di incidente. Dal prossimo anno verrà applicato, anche in queste categorie, il regolamento Uci, che nel nostro caso non avrebbe previsto ripartenza perché “incidente non riconosciuto”. Di fatto, invece di essere applicato il regolamento valido per le categorie giovanili, è stato applicato quelle delle categorie internazionali. Peccato perché le ragazze in qualifica avevamo fatto segnare il secondo tempo, ad appena 9 centesimi dal miglior riscontro cronometrico. Pertanto se la sarebbero potuta giocare».