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Ciclismo Femminile

Gioia e commozione: Wiebes vince a Trento, in memoria di Sara

L’urlo di gioia sulla linea d’arrivo, poi le lacrime di commozione quando le è stata consegnata la targa in memoria di Sara Piffer. Lorena Wiebes si è dimostrata campionessa in tutto e per tutto: prima ha vinto da favorita la tappa trentina del Giro d’Italia Donne, imponendosi allo sprint sul rettilineo di via Rosmini a Trento, poi ha mostrato tutta la propria umanità e sensibilità nel momento del ricordo di una sua giovane collega strappata alla vita troppo presto, travolta e uccisa da un automobilista sulle strade di Mezzocorona durante un’uscita d’allenamento, nel gennaio scorso.

Lorenzo Piffer consegna la targa in memoria della figlia Sara a Lorena Wiebes (foto SporTrentino.it)
Lorenzo Piffer consegna la targa in memoria della figlia Sara a Lorena Wiebes (foto SporTrentino.it)

«Le lacrime di Lorena Wiebes sono il riassunto del ciclismo, della vita – ha commentato Lorenzo Piffer dopo aver consegnato la targa in memoria della figlia alla protagonista di giornata -. Alla fine tutte le cicliste sono sulla strada, come lo era Sara. Ogni volta che prendiamo in mano la macchina, dobbiamo ricordarci che dietro ogni curva può esserci una bicicletta, un ciclista, un pedone, una vita che merita rispetto».
La corsa oggi è transitata da Mezzocorona, davanti alla lapide posta nel luogo in cui Sara Piffer, giovane promessa del ciclismo di Palù di Giovo, fu investita e uccisa. In tanti hanno voluto esserci: amici, ex compagni di squadra, atleti e dirigenti della Montecorona (la società di Palù), i fratelli di Sara (Gabriele, Loris e Christian).

Sara vestiva la maglia della formazione altoatesina Mendelspeck e-work, che oggi era in gruppo. Al passaggio da Mezzocorona, l’ammiraglia guidata da Renato Pirrone si è fermata per ricordare la sua ex atleta, mentre la portacolori della formazione di Laives Michela De Grandis si è portata in testa al gruppo, per onorare il ricordo della ex compagna ed amica. A De Grandis, premiata assieme a Wiebes, è stata consegnata da Lorenzo Piffer la targa in memoria di Sara riservata alla miglior under 21 di giornata.
«Quando sono passata da Mezzocorona ho sentito dentro di me qualcosa di strano e, al tempo stesso, di bello – ha spiegato De Grandis, oggi trentesima al traguardo -. La targa che ho ricevuto da Lorenzo Piffer per me vale più di tante medaglie e voglio ringraziare tutta la famiglia di Sara per quello che sta facendo per noi ciclisti. Spero con il cuore di poter dedicare loro una vittoria, un bel risultato. Mi farebbe davvero felice».

Marianna e Lorenzo, papà e mamma di Sara Piffer, assieme a De Grandis e Wiebes (foto SporTrentino.it)
Marianna e Lorenzo, papà e mamma di Sara Piffer, assieme a De Grandis e Wiebes (foto SporTrentino.it)

La carovana, dopo aver preso il via da Vezza d’Oglio, aver affrontato il Passo del Tonale e aver attraversato le valli di Sole e Non, ha preso la volta di Trento. A due chilometri dall’arrivo, una caduta ha messo fuori gioco gran parte del plotone: l’annunciata volata di gruppo si è tramutata in uno sprint a ranghi ristretti, che ha comunque premiato la grande favorita della vigilia, la campionessa europea Lorena Wiebes (Sd Worx), al quarto centro al Giro d’Italia (successo numero 106 in carriera). Secondo posto per la britannica Josie Nelson, terza l’iridata (compagna di squadra della vincitrice di tappa) Lotte Kopecky, a completare un podio di assoluto spessore. Quarta la piemontese Elisa Longo Borghini, la campionessa in carica della corsa rosa.

L'esultanza di Lorena Wiebes in via Rosmini a Trento (foto Giro d'Italia Women)
L'esultanza di Lorena Wiebes in via Rosmini a Trento (foto Giro d'Italia Women)

Le insegne del primato sono rimaste sulle spalle di Anna Henderson, rimasta attardata a causa della caduta che, a due chilometri dal traguardo, ha frazionato il gruppo. Medesimo destino per la ventenne borghigiana Andrea Casagranda, che era riuscita a prendere posto nelle prime posizioni del plotone e sognava di conquistare un buon piazzamento davanti agli occhi di papà Stefano e mamma Caterina, presenti all'arrivo. Per la giovane valsuganotta, nel prossimo futuro, ci saranno sicuramente altre occasioni.
Domani la corsa ripartirà da Castello Tesino, in direzione Pianezze, dove è attesa battaglia tra le big della classifica generale, con la storese Barbara Malcotti a caccia di un risultato di prestigio. «Correre in casa è sempre bello, ma noi scalatrici ne abbiamo approfittato per recuperare un po’ di forza – ha spiegato la chiesana -. Fortunatamente sono riuscita a evitare la caduta. Quella di Pianezze dovrebbe essere la mia tappa. Spero di vivere una bella giornata».

In gruppo c'è anche la nonesa della Human Powered Health Giada Borghesi, che oggi è transitata sulla porta di casa. «È stato emozionante passare da casa, purtroppo il finale non è stato quello che volevo e che volevamo a livello di squadra, complice la caduta – ha commentato la ventiduenne di Rallo -. Sono alle prese con problemi di stomaco, che spero di risolvere in fretta, perché la corsa è già impegnativa di suo».

LE CLASSIFICHE

Autore
Luca Franchini
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