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Professionisti

Professionisti trentini: il pagellone 2020

MATTIA BAIS – voto 8

Il 24enne di Nogaredo era alla sua prima stagione tra i professionisti ed è subito riuscito a lasciare il segno, vincitore della classifica per il maggior numero di chilometri in fuga al Giro d’Italia, non prima di essersi reso protagonista di una lunga azione alla Milano-Sanremo. Mattia non è un vincente nato, ma un combattente vero, con la fuga nel Dna. Un atleta che incarna perfettamente l’essenza del ciclismo: la passione e il sacrificio. Ne hanno tessuto le lodi tutti i dirigenti e gli allenatori che hanno avuto modo di averlo in squadra (Sc Mori, Forti e Veloci, Montecorona e Cycling Team Friuli). Ora ne tesse le lodi anche il team manager dell’Androni Sidermec Gianni Savio, che lo ha voluto con sé. E anche questa volta, il “Principe” ci ha visto lungo.

Il 24enne di Nogaredo Mattia Bais in azione
Il 24enne di Nogaredo Mattia Bais in azione

DANIEL OSS – voto 7

Il classe 1987 di Pergine Valsugana, gardesano d’adozione, rappresenta l’élite del gregariato. Ormai da anni è spalla fidata del pluridecorato Peter Sagan, che sa di poter contare su di lui. Al Tour de France, Daniel si è fatto in quattro per aiutare lo slovacco a siglare un nuovo record e conquistare l’ottava maglia verde della carriera alla Grande Boucle. L’impresa non è riuscita, ma Oss ha ben poco da rimproverarsi, al pari di Sagan, che ha trovato sulla propria strada uno straordinario Sam Bennett. Nel 2021 Daniel vestirà per la quarta stagione consecutiva la maglia della Bora-Hansgrohe, che difficilmente vorrà privarsi di un corridore come lui.

NICOLA CONCI – voto 7-

Il 23enne della Trek Segafredo sta proseguendo nel suo percorso di crescita. Nel 2020 è salito sul podio nella seconda tappa della Settimana Coppi e Bartali, dove si è classificato quinto nella classifica generale. Buoni anche il sesto posto alla Coppa Sabatini e l’esperienza al Giro d’Italia, dove si è messo a disposizione del proprio capitano Vincenzo Nibali. Ora gli manca il definitivo salto di qualità. E una vittoria.

Il perginese della Trek Segafredo Nicola Conci
Il perginese della Trek Segafredo Nicola Conci

MATTEO TRENTIN – voto 6,5

Nelle ultime stagioni il valsuganotto aveva abituato bene i suoi tifosi. Lo “zero” nella casella dei successi nel 2020 lascia scontento per primo il vice campione del mondo 2019, ma le stagioni di Trentin non sono mai anonime, anche quando non vince. Il terzo posto conquistato alla Gent-Wevelgem è tutt’altro che da buttare, così come il quarto alla Omloop Het Nieuwsblad e la terza piazza nella classifica della maglia verde al Tour de France. Tanti piazzamenti ma nessun successo per Matteo, sfortunato alla Milano-Sanremo, nella sua prima e ultima stagione con il CCC Team, colpito duramente dalla crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. Nel 2021 vestirà la maglia della Uae Emirates: lo vedremo ancora protagonista. Matteo è una garanzia.

CESARE BENEDETTI – voto 6,5

Veste la stessa maglia di Daniel Oss, quella della Bora-Hansgrohe. E al pari di Oss è uno dei massimi esponenti dell’élite del gregariato. In un’annata segnata dal Covid-19, ha sostenuto 38 giornate di corsa, contro le 60 e più delle stagioni precedenti. Delle 38, 21 le ha fatte al Giro d’Italia, dove ha lavorato come sempre per la squadra, che ha raccolto un ottavo posto nella classifica generale finale con Patrick Konrad. Diligente e sempre presente quando chiamato in causa.

GIANNI MOSCON – voto 5

Dopo aver chiuso il 2019 con la splendida prova offerta ai Mondiali dello Yorkshire, chiusi al quarto posto, il 26enne noneso ha messo nelle gambe soltanto venti giornate di gara nel 2020, appena 9 dopo la ripresa delle corse post lockdown, in cui ha centrato un 18° posto al Gran Trittico Lombardo e il medesimo piazzamento al Gran Piemonte. La sua ultima apparizione è datata 19 settembre, al Giro dell’Appennino (47° posto). Troppo poco per un corridore come lui, che nel 2021 è chiamato al riscatto. Rimandato.

IURI FILOSI – voto 5

Il 2020 doveva essere la stagione del rilancio per lui, con la nuova maglia della Bardiani Csf. Così non è stato. Forse per qualche motivo a noi sconosciuto, ma il voto si basa sulle prestazioni offerte nell'ultimo anno solare. Dopo il travagliato biennio con la francese Delko-Marseille, il 28enne di Praso ha vissuto un’altra annata anonima, lui che nel 2017 aveva trionfato al Gp di Lugano, dimostrando di avere qualità e gambe per fare strada. Il giudicariese ha chiuso il 2020 agonistico al Tour de Poitou-Charentes, a fine agosto. Poi non ha più corso e adesso è ancora alla ricerca di una squadra per il 2021. Qualcosa gli manca, forse anche un po’ di mordente. Perché il motore di certo non gli manca. Lo ha dimostrato più volte.

Autore
Luca Franchini
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