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Mattia Bais subito in fuga al Giro d’Italia

Mattia Bais la fuga ce l’ha nel Dna. Una sorta di vocazione alla fatica, che lo ha accompagnato fin dalle categorie giovanili e che, oggi, lo ha chiamato all’azione nella seconda tappa del Giro d’Italia. Il neoprofessionista di Nogaredo, al debutto alla corsa rosa, ha sfruttato la prima occasione utile per mostrare il proprio temperamento e quel che ha nelle gambe. Non ultimo per dare visibilità alla divisa della Androni Sidermec, rimasta a favore di telecamere per tutta la durata della corsa. Quasi tutta.

Il 23enne di Nogaredo Mattia Bais in azione
Il 23enne di Nogaredo Mattia Bais in azione

Il tenace corridore trentino è stato l’ultimo dei cinque fuggitivi ad arrendersi. Quando ha sentito il fiato sul collo del plotone, ha provato a rilanciare ancora una volta l’azione. Sapeva benissimo che non ci sarebbe stato più nulla da fare, ma ha voluto lasciare sull’asfalto fino all’ultima goccia di sudore. Non è abituato ad alzare bandiera bianca prima del tempo. Ed è stato così anche nella Alcamo-Agrigento: il giovane atleta cresciuto nel vivaio della Società Ciclistica Mori, della Forti e Veloci e della Montecorona – lanciato poi nel professionismo dal Cycling Team Friuli – è stato ripreso quando mancavano poco più di 8 dei 150 chilometri della tappa, non prima di aver sprintato per i Gpm e i traguardi a punti. Sulla sua strada ha trovato il belga Thomas De Gendt a sbarrargli la strada, forte dell’ottima condizione costruita sulle strade del Tour de France. Bais ha chiuso alla ruota del forte corridore della Jumbo-Visma, sia ai Gpm che ai traguardi volanti. Voleva una maglia, quella di miglior scalatore piuttosto che quella a punti. Non è riuscito a prenderla, ma ci ha provato. E c’è da scommettere che ci riproverà.
«Ho provato a prendere una maglia, ma ho trovato De Gendt che andava veramente forte – ci ha raccontato Bais al termine della tappa – Ci riproverò nei prossimi giorni. Nel finale di tappa il gruppo ha rimontato velocemente, anche se noi fuggitivi siamo andati davvero forte. Si sapeva che il gruppo non avrebbe lasciato arrivare la fuga, perché tutti sono ancora molto vicini in classifica generale e perché in palio c’era anche la maglia rosa. Ad ogni modo, ho vissuto una bella giornata. C’era tanto pubblico sulle strade. Ho vissuto belle emozioni».
La vittoria è andata al grande favorito di giornata Diego Ulissi, che ha capitalizzato il bel lavoro svolto nel finale dal suo compagno di squadra Valerio Conti e ha preceduto al traguardo Peter Sagan.
Il migliore dei trentini in gara all’arrivo è stato il perginese della Trek Segafredo Nicola Conci, 63° a 43”. Mattia Bais ha chiuso 109esimo a 3’56”. Cesare Benedetti, a servizio della squadra e di Peter Sagan, si è classificato 148esimo a 4’53”.
Domani c’è la terza tappa, con arrivo in salita sull’Etna, primo banco di prova per gli uomini di classifica.

Autore
Luca Franchini
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