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Benedetti: «meglio una stagione anomala che annullata»

La bozza di calendario proposta dall'UCI a metà settimana piace ai corridori. In primis perché, ora, hanno un obiettivo su cui focalizzarsi. Anche il trentino Cesare Benedetti scalpita per tornare in sella, lui che al momento si trova in Polonia, a Gliwice, assieme alla moglie e alla figlia Janina.
«Qui si va avanti abbastanza bene – spiega Benedetti – Hanno imposto l’obbligo dell’utilizzo della mascherina soltanto a metà di questa settimana dal 20 aprile dovrebbero riprendere alcune attività».

Il grestano della Bora Hansgrohe Cesare Benedetti
Il grestano della Bora Hansgrohe Cesare Benedetti

A differenza di molti suoi colleghi, il grestano della Bora Hansgrohe si è potuto allenare in strada. E, proprio al termine di un allenamento, ha appreso la notizia della bozza di calendario proposta dall’Uci.
«Mercoledì, quando sono rientrato dall’allenamento e ho letto la notizia relativa alle date del Tour de France, ho tirato un sospiro di sollievo – spiega Cesare – Quella notizia mi ha tirato su il morale. Certo, da qui alla fine del mese di agosto potrà succedere di tutto, ma è positivo che ci sia un calendario».

Si parla di prime corse World Tour a inizio agosto, campionati nazionali nel weekend del 22 e 23 agosto, Tour de France dal 29 agosto al 20 settembre, poi Mondiali, Giro d’Italia e Vuelta di Spagna. Tre Grandi Giri uno dietro l’altro, senza respiro.
«Credo sia molto meglio una stagione anomala che una stagione annullata – commenta Benedetti – C’è bisogno di correre e per me va bene così. La speranza, invece, è che ci sia prossimamente la possibilità di spostarsi, in modo da poter sostenere un ritiro in altura con la squadra da qualche parte. Sarebbe importante, sia per la forma fisica sia per tornare ai normali ritmi e abitudini della vita di un professionista».

Parlare di normalità nella stagione in corso non sarà facile. In primis per le misure di sicurezza che dovranno essere imposte. Da corridore non la preoccupa la cosa?
«Se penso a una grande corsa come il Tour de France mi sento tranquillo – replica Benedetti – Parliamo di una manifestazione organizzata bene, anche in tema di sicurezza, e credo che gli organizzatori s’inventeranno qualcosa anche in questo caso. Mi preoccupa di più il discorso degli spostamenti da nazione a nazioni. Sarà importante capire se ci saranno delle limitazioni. Se, ad esempio, un atleta che arriva dagli Stati Uniti e sbarca in Francia dovrà sostenere un periodo di quarantena prima di poter gareggiare. Bisognerà capire quali saranno gli sviluppi della situazione nelle prossime settimane».

La bozza di calendario proposta dall’Uci ruota tutta attorno al Tour de France.
«È brutto dire che tutto ruota attorno al Tour, ma è così – conclude Benedetti – È l’evento ciclistico che vanta la maggior visibilità e il maggior potenziale mediatico. Poi ci sono Giro d’Italia e Vuelta. In quest’ottica è giusto salvaguardare gli eventi che portano introito, che sono fondamentali per il sistema ciclismo. Per il movimento, però, sono altrettanto fondamentali le corse più piccole. Anzi, se per una grande gara saltare un anno potrebbe non comprometterne il futuro, per un evento minore potrebbe essere diverso. Correrebbe il rischio di sparire. Bisognerà cercare di trovare il giusto compromesso».

Autore
Luca Franchini
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