Moscon studia da pro: esperienza positiva alla Coppi & Bartali
Bilancio positivo per Gianni Moscon alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali, che nei giorni scorsi ha visto l'under 23 noneso protagonista in gruppo con la maglia della Nazionale del Ct Davide Cassani. Il promettente corridore di Livo, che compirà 21 anni il 20 aprile prossimo, si è anche esibito in una brillante azione nella seconda delle quattro tappe della corsa professionistica emiliana, con tanto di complimenti a margine del commissario tecnico degli azzurri.
E' piaciuto l'atteggiamento da corridore maturo e convinto nei propri mezzi, con quell'attacco sotto la pioggia di Sogliano al Rubicone che favorì la successiva azione dell'altro azzurro Valerio Agnoli (quarto di tappa). A conti fatti, Moscon ha chiuso 32° nella classifica generale della corsa, staccato di 20'12” dal vincitore, il sudafricano Louis Meintjes.
«E' stata una bella esperienza, che mi ha permesso di mettere nelle gambe chilometri importanti in vista di una prima parte di aprile che per me sarà molto intensa» spiega Moscon, che tra un allenamento e una corsa si dedica anche ai libri e allo studio, iscritto alla facoltà di Ingegneria gestionale all'università di Padova.
Alla Coppi e Bartali ha avuto un assaggio di professionismo, che rappresenta l'obiettivo per la stagione in corso. La stagione è iniziata bene, con il secondo posto al trofeo Balestra e la vittoria a Montecassiano, in una giornata quasi da tregenda.
Cosa le ha detto il Ct Cassani?
«Mi sembrava contento. Nella seconda tappa è stato lui a chiedermi di fare quell'azione e il fatto che io sia riuscito a seguire le sue indicazioni e a fare quello che mi aveva chiesto gli ha fatto sicuramente piacere».
La scorsa settimana ha avuto un primo assaggio di professionismo. Impressioni?
«Buone, anche se bisogna ammettere che si va forte. I ritmi sono piuttosto alti e quello che impressiona maggiormente è che rimangono di fatto identici dal primo all'ultimo giorno di gara. Penso sia anche normale visto che si parla di corridori sicuramente più maturi fisicamente di me e con diverse capacità di recupero, più abituati a correre tutti i giorni. Il livello dei partenti non era nemmeno altissimo e, proprio per questo, non oso immaginare cosa sia una corsa a tappe World Tour. Con questo, però, non voglio dire di essere spaventato: è una questione di maturità e abitudine. Bisogna prendere il ritmo».
Dopo i 13 podi della stagione passata, tra cui la splendida vittoria di fine stagione al Piccolo Lombardia, Moscon ora punta dritto al grande salto.
«Spero che questo sia l'anno buono e già nei prossimi giorni ci sono alcuni appuntamenti importanti. Domenica sarò al trofeo Piva, martedì prossimo al Palio del Recioto di Negrar, due corse in cui sarebbe bello riuscire a conquistare un risultato pesante. La condizione, nonostante un po' di raffreddore in questi giorni, è buona».
Poi sarà tempo di tornare a vestire la maglia azzurra della Nazionale, questa volta quella under 23 del Ct Marino Amadori, con il Giro delle Fiandre in programma l'11 aprile e un'altra gara di Coppa delle Nazioni il 15 aprile in Francia. Quella maglia azzurra con cui, nel settembre scorso, Moscon fu protagonista al Mondiale di Ponferrada, con la sfortunata caduta in discesa a 8 km dal traguardo mentre era al comando della corsa, in lizza per la conquista della maglia iridata.
Quest'anno la rassegna iridata si disputerà a Richmond, uno dei grandi obiettivi del corridore noneso. Ormai qualcosa più di una semplice promessa.