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Mattia Bais in fuga al Giro, prima «rosa» a Van der Poel

La prima maglia rosa del 105° Giro d’Italia è finita sulle spalle del grande favorito della vigilia, l'olandese Mathieu Van der Poel, a braccia alzate all’ombra del castello di Visegrad, ma nella frazione inaugurale della corsa rosa numero 105, scattata da Budapest, non sono mancati gli applausi nemmeno per il trentino Mattia Bais, che ha subito servito la specialità della casa, la fuga.

Mattia Bais in fuga con Taliani (foto Giro d'Italia)
Mattia Bais in fuga con Taliani (foto Giro d'Italia)

Pronti-via e il classe 1996 di Nogaredo in forza alla Drone Hopper-Androni è evaso dal gruppo, seguito dal compagno di squadra Filippo Tagliani, che gli appassionati trentini ricorderanno vincitore nel 2019 del Giro della Bolghera.
I due avrebbero probabilmente sperato di essere seguiti da qualche altro corridore, per dare maggiore sostanza alla propria azione lungo i 195 chilometri della prima giornata di corsa. Così non è stato. La coppia della formazione diretta dal “principe” Gianni Savio ci ha comunque provato, raggiungendo un vantaggio massimo di poco superiore ai 10 minuti.
Il gruppo non ha però lasciato troppo spazio ai battistrada, complice l’alta posta in palio, la prima maglia rosa. L’azione del duo di testa è durata 182 chilometri e si è esaurita quando ne mancavano 13 all’arrivo, sotto la spinta delle squadre degli attesi protagonisti. In testa al plotone, al momento del ricongiungimento, c’era il fratello minore di Mattia, Davide Bais, al lavoro per la Eolo-Kometa. Nessuno sgarbo, ma semplice diligenza professionale.
Poco male comunque per Mattia, che è alla sua seconda partecipazione al Giro d’Italia, dopo quella del 2020. Due anni fa, il 25enne di Nogaredo cresciuto nel vivaio di Sc Mori, Forti e Veloci e Montecorona si era imposto nella speciale classifica delle fughe, percorrendo ben 458 chilometri all’attacco. Mattia ci riproverà quest’anno ed è proprio il caso di dirlo: chi ben comincia...

Van der Poel, come da pronostico

Annullata la fuga di giornata, si è accesa la lotta per la conquista della prima tappa e della prima maglia rosa. La sfida si è decisa, come da pronostico, lungo l’ascesa verso il castello di Visegrad, 5600 metri al 4% di pendenza media, più impegnativa negli ultimi tre chilometri, con un breve tratto all’8%.
Il belga Lawrence Naesen (Ag2r) e il portacolori della Bora-Hansgrohe Lennard Kämna hanno provato il colpo di mano, invano. Il tedesco è stato ripreso al passaggio sotto il triangolo rosso dell'ultimo chilometro, grazie all'azione prima della Intermaché Wanty Gobert e poi di Davide Formolo (Uae), impegnato a lanciare Diego Ulissi.
Poi c’è stata la volata. L’eritreo Biniam Girmay, vincitore in stagione della Gand-Wevelgem, ha lanciato lo sprint, affiancato e poi superato nei metri conclusivi da Mathieu van der Poel, che lo ha preceduto di una bicicletta, con l’australiano Caleb Ewan volato a terra a pochi metri dalla linea bianca, dopo aver toccato la ruota di Girmay. Per lui non ci sarebbe comunque stato nulla da fare.

La volata vinta da van der Poel, con Ewan a terra (foto Giro d'Italia)
La volata vinta da van der Poel, con Ewan a terra (foto Giro d'Italia)

Non sono mancati gli spunti nemmeno in chiave classifica generale, con lo spagnolo della Bahrain-Victorious Pello Bilbao terzo, seguito in sesta piazza dal candidato numero uno alla vittoria, l’ecuadoriano Richard Carapaz, affiancato all’arrivo da Wilco Kelderman (Bora) e da Bauke Mollema (Trek Segafredo).
Gli altri uomini di classifica – leggasi Bardet, Simon Yates, Landa, Lopez, Ciccone, Dumoulin, Nibali, Hindley e Almeida - hanno pagato un ritardo di 4”. Poca cosa, ma anche una manciata di secondi possono avere il loro peso specifico, in primis per il morale.
Van der Poel si è preso anche 10” di abbuono, Girmay 6” e Bilbao 4”. L’olandese prenderà il via alla seconda tappa con 4” di margine su Girmay (maglia bianca di miglior giovane) e 6” su Bilbao, con Carapaz attualmente staccato di 10”. A 14” gli altri candidati alla vittoria del Giro.
Da segnalare una caduta a centro gruppo a 2,5 chilometri dal traguardo, che ha visto coinvolto anche Davide Ballerini. Il canturino della Quick-Step è giunto in zona arrivo con un ritardo di 5'27", assieme ai due trentini della Eolo Kometa Samuele Rivi e Davide Bais, che hanno svolto il loro compito in favore dei compagni di squadra. Poco prima aveva portato a termine la propria fatica Mattia Bais, 151° a 5'11", lui che ha vinto anche il secondo traguardo volante della prima tappa, posto al chilometro 167.

Ordine d’arrivo

1. Mathieu Van Der Poel (Alpecin Fenix) 195 km in 4h35’28” (media 42,473 km/h)
2. Biniam Girmay (Intermarché Wanty Gobert)
3. Pello Bilbao (Bahrain Victorious)
4. Magnus Cort (EF Education EasyPost)
5. Wilco Kelderman (Bora Hansgrohe)
6. Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)
7. Bauke Mollema (Trek Segafredo)
8. Diego Ulissi (UEA Team Emirates)
9. Andrea Vendrame (Ag2r Citroen) a 4”
10. Mattias Skjelmose Jensen (Trek Segafredo)
117. Cesare Benedetti (Bora Hansgrohe) a 2'47”
151. Mattia Bais (Drone Hopper Androni) a 5'11”
163. Samuele Rivi (Eolo Kometa) a 5'27”
166. Davide Bais (Eolo Kometa) a 5'27”

Classifica generale

1. Mathieu Van Der Poel (Alpecin Fenix)
2. Biniam Girmay (Intermarché Wanty Gobert) a 4”
3. Pello Bilbao (Bahrain Victorious) a 6”
4. Magnus Cort (EF Education EasyPost) a 10”
5. Wilco Kelderman (Bora Hansgrohe)
6. Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)
7. Bauke Mollema (Trek Segafredo)
8. Diego Ulissi (Uae Team Emirates)
9. Andrea Vendrame (Ag2r Citroen) a 14”
10. Mattias Skjelmose Jensen (Trek Segafredo)

Autore
Luca Franchini
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