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Massimo Debertolis sul podio alla Roc Gravel in Costa Azzurra

Massimo Debertolis ha portato sul podio i colori della “sua” Wilier 7C Force in Costa Azzurra, chiudendo terzo sul traguardo della Roc Gravel, evento inserito nel lungo weekend della celebre Roc d’Azur.
Il campione del mondo marathon 2004 sempre non conoscere età e si è reso protagonista di una gara d’attacco, ben lontano dalle pressioni che ne hanno accompagnato gli anni d’oro della carriera. Ne è uscita una prestazione più che soddisfacente, così come lo è stato il risultato finale.

Massimo Debertolis raggiante in zona arrivo (foto Alex Luise)
Massimo Debertolis raggiante in zona arrivo (foto Alex Luise)

I chilometri di gara, da affrontare in sella a una bici Gravel (come suggerito dal nome della competizione), erano 65, con 1700 metri di dislivello.
È stato proprio Debertolis, in sella alla Wilier Jena, a propiziare l’azione poi risultata decisiva. Il trentino del Primiero, classe 1975, ha sfruttato le proprie qualità tecniche per fare la differenza in discesa. Alla sua ruota è riuscito a rimanere solamente Silvain Chainel, ex professionista del ciclismo su strada (dal 2007 al 2015, con trascorsi nella Fdj, nella Ag2r e nella Cofidis) e ora specialista del ciclocross. I due hanno preso il largo, con il francese che nel finale ha avuto qualcosa in più lungo le rampe che caratterizzavano l’ultima parte del percorso.
Chainel, atleta classe 1983, ha chiuso a braccia alzate in 2h28’59” (media 26,34 km/h), con 1’37” di vantaggio sul connazionale Cedrick Dubois, che nel tratto conclusivo è riuscito a superare Debertolis, ottimo terzo a 3’20” dal vincitore. Più staccati tutti gli altri, con Buttner e Remi Aubert quarto e quinto a 5’22” e 5’45”.
«È stata davvero una bella esperienza e sono contento anche della prestazione – commenta Debertolis, che nelle ultime annate si è concentrato quasi totalmente sul ruoto di team manager della squadra – In questo periodo non ero al top, ma la nostra massaggiatrice mi ha rimesso in piedi. Ho avuto un approccio “easy” alla gara e la mia fortuna forse è stata proprio quella. Ho forzato più volte il ritmo e sono riuscito anche a propiziare l’azione che è poi risultata decisiva. Eravamo rimasti in due, io e Chainel. Nel finale, poi, c’erano delle rampe dure e mi sono un po’ venute a mancare le gambe. Ad ogni modo mi sono divertito, anche in discesa».

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