Terza medaglia iridata per Predomo, argento nel km da fermo

Non c’è due senza tre. Mattia Predomo ha chiuso sul podio la sua esperienza ai Mondiali junior di ciclismo su pista di Tel Aviv, infilandosi al collo la medaglia d’argento del chilometro da fermo, dopo i due ori conquistati nella velocità e nel keirin.

Si tratta di un record per l’Italia, che non ha mai potuto schierare un velocista di così cristallina classe, in grado di monopolizzare tutte le prove veloci. «Questo ragazzo ha ancora margini di crescita – ha commentato il tecnico azzurro Ivan Quaranta -, ma quello che ha fatto in questa edizione dei Mondiali è già degno di passare agli annali».
Il classe 2004 di Bronzolo è stato il protagonista assoluto della rassegna iridata giovanile israeliana, impegnati in ben quattro specialità. L’unico rimpianto, se di rimpianto è lecito parlare, è rappresentato dalla partenza falsa nella team sprint inaugurale, che non ha permesso all’Italia e a Predomo di andare a prendersi una ulteriore medaglia, che era più che alla portata.
«Quella falsa partenza, che ha pregiudicato tutta la nostra prova, la sento ancora come una ferita» ha detto venerdì Mattia dopo il secondo titolo mondiale. Invece di pensare alle vittorie è tornato indietro a quell’incidente che ha privato i suoi compagni della possibilità di correre per una medaglia. La dimostrazione di un grande attaccamento alla maglia e soprattutto della profonda amicizia che lo lega ai compagni di squadra.
Tornando alla gara del chilometro da fermo, Predomo ha fatto segnare il terzo tempo in qualifica (1’02”968), per poi migliorare la sua prestazione in finale. Il portacolori della Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino ha fermato il cronometro a 1’02”650, preceduto solamente dal ceco Matej Hytych (1’02”531). In gara c’era anche il trentino Thomas Capra, 18esimo in qualifica (1’05”063).