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Il Giro arriva a Sega di Ala, per l’incoronazione di Bernal

Il Trentino ha rinnovato anche nel 2021 il proprio legame con il Giro d’Italia, che oggi vivrà una giornata importante lungo i 193 chilometri che separano la partenza di Canazei dall’arrivo posto in vetta alla salita di Sega di Ala.

Una tappa destinata a lasciare il segno in classifica, eccezion fatta per il primo posto, che a meno di clamorosi imprevisti ha già un indiscusso padrone, Egan Bernal. Il colombiano si appresta a dare la frustata definitiva, qualora ce ne fosse bisogno.
Dopo il giorno di riposo, la carovana muoverà dalla Val di Fassa alle 12, con i corridori chiamati a coprire 193 chilometri, gli ultimi 11,4 lungo le severe rampe della salita di Sega di Ala, dove il vincitore è atteso attorno alle 17, minuto più minuto meno. L’ascesa conclusiva, affrontata dopo il Gpm di Passo San Valentino, è lunga 11,4 chilometri e presenta un dislivello positivo di 1076 metri, dai 148 metri dell’imbocco della salita (a Sdruzzinà) fino alla vetta. La pendenza media è del 9,4% e quella massima del 13,7%, nel tratto che va dall’ottavo al nono chilometro.

Tappa da fughe, poi la lotta per la classifica

La tappa si presta a una fuga dalla distanza che, come più volte accaduto in questa edizione della corsa rosa, potrebbe andare in porto. Il leader della classifica generale Egan Bernal ha già vinto a Campo San Felice e a Cortina e oggi potrebbe limitarsi a controllare la situazione, per poi affondare il colpo nei chilometri finali. Difficile pensare che qualcuno tra gli uomini di classifica possa pensare di staccarlo o tentare un attacco dalla distanza: provare non è reato, ma il colombiano – oltre ad aver dimostrato di essere il più forte in salita – ha dalla sua anche la forza della squadra, con i vari Ganna, Puccio, Moscon, Narvaez e Martinez.
Ecco allora che la frazione odierna potrebbe rappresentare l’occasione ideale per i grandi delusi, a caccia di un successo. Vincenzo Nibali ci ha già provato nella tappa di lunedì con arrivo a Cortina e potrebbe ritentare oggi, lui che in carriera ha già vinto sulla salita di Sega di Ala, nel 2013 al Giro del Trentino. Sono passati parecchi anni da allora e anche la condizione fisica del messinese non è quella di otto anni fa, ma il campione siciliano proverà ad aggrapparsi all’orgoglio, oltre alle sue indubbie qualità.
Medesimo discorso per Davide Formolo (anche lui già in fuga lunedì) e per molti altri.

I trentini in gara

Gianni Moscon, come accaduto fin qui, dovrà curare gli interessi di Egan Bernal. La Ineos Grenadiers è concentrata sul solo obiettivo maglia rosa. Cesare Benedetti e Daniel Oss, invece, saranno impegnati a curare gli interessi di Peter Sagan, impegnato a difendere la maglia ciclamino della classifica a punti. Sarà di fondamentale importanza non lasciar entrare nella fuga di giornata i diretti concorrenti dello slovacco alla conquista della “ciclamino”.
La Bora-Hansgrohe proverà, invece, a mandare in avanscoperta i vari Fabbro, Aleotti e Großschartner, liberi di agire a piacimento dopo il ritiro forzato del loro capitano Emanuel Buchmann.
Potrà godersi la prima volta al Giro d’Italia sulle strade di casa il neoprofessionista di Mezzolombardo Samuele Rivi, che è già entrato in tre fughe in questa edizione del Giro d’Italia, il primo per lui.

Le emozioni del debuttante Samuele Rivi

Fino allo scorso anno, Samuele Rivi il Giro d’Italia lo seguiva da spettatore. Ora lo vive da protagonista. Andare in fuga nella tappa di casa avrebbe un sapore particolare, ma il percorso non si addice al classe 1998 di Mezzolombardo, che potrebbe provarci domani nella Rovereto-Stradella. «Sono andato tre volte in fuga e sarebbe bello farlo anche sulle strade di casa – spiega Rivi prima del via della frazione trentina - La Canazei-Sega di Ala, però, non fa al caso mio. Ci sono salite impegnative, per me sarebbe un suicidio. L’idea è quella di provare a entrare nelle azioni dalla distanza nelle tappe in cui c’è qualche possibilità di cogliere un risultato».

Samuele Rivi durante una fuga
Samuele Rivi durante una fuga

Correre in Trentino sarà comunque emozionante. «Non si passerà dalla “mia” Mezzolombardo, ma sono comunque contento di essere arrivato fin qua e di poter correre sulle strade che frequento spesso in allenamento – aggiunge Rivi - Anche la partenza da Rovereto sarà emozionante. Farà un bell’effetto».
Rivi potrebbe provarci proprio nella Rovereto-Stradella. «Si vedrà» commenta il corridore rotaliano, lasciando intendere che l’intenzione è proprio quella.

Autore
Luca Franchini
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