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Riecco Moscon, stoccata vincente sulla porta di casa

Bentornato Gianni Moscon. In tanti aspettavano questa giornata, che è arrivata. È arrivata a Innsbruck, da tre anni la nuova “casa” di Gianni. È arrivata nella prima tappa del Tour of the Alps, la gara che ha da sempre un sapore particolare per i corridori trentini.

È arrivata forse nel momento più inaspettato, nel modo più inaspettato. A maggior ragione bella, come l’azione che ha permesso a Moscon di ritrovare un successo che gli mancava dall’ottobre 2018, quando s’impose in una tappa e nella classifica finale del Tour of Guangxi, corsa cinese del calendario World Tour.
Poi tante controverse vicissitudini, squalifiche, che avevano rischiato di oscurare un talento nel pieno della sua fioritura, come una gelata primaverile. Moscon si è defilato, ha cercato di tenersi lontano dal vortice delle polemiche, lontano dai taccuini e dai microfoni dei giornalisti, diventati per certi versi scomodi da affrontare.
«Voglio far parlare la strada» ci aveva confidato il classe 1994 di Livo, che si è fatto il regalo di compleanno con un giorno d’anticipo. Oggi compirà 27 anni e lo farà con la maglia verde di leader del Tour of the Alps sulle spalle.
Moscon ha rinverdito i fasti delle prime stagioni da professionista, quando salì agli onori delle cronache vincendo in sequenza l’Arctic Tour of Norway, due edizioni degli Italiani a cronometro, Coppa Agostoni, Giro della Toscana e il Tour of Guangxi, senza dimenticare il terzo posto al Giro di Lombardia 2017.

Il 2021 era iniziato bene per Gianni, che aveva subito messo in mostra un’ottima condizione fisica. Poi la caduta e la frattura del polso alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, a fine febbraio, che lo ha costretto a uno stop forzato di 40 giorni. Anche la sfortuna sembrava essersi messa di traverso.
Il rientro doveva avvenire alla Settimana Coppi e Bartali, poi posticipato al Tour of the Alps, dove il noneso è subito riuscito a lasciare il segno.
Moscon ha confezionato un piccolo capolavoro di forza e lucidità. La forza che gli è servita per avere la meglio sul norvegese Idar Andersen e sul tentativo di rimonta del gruppo. La lucidità che gli ha permesso di trovare l’attimo buono per sferrare l’attacco decisivo, a poco meno di 4 chilometri dall’arrivo, all’entrata nell’abitato di Innsbruck, sulla porta di casa.

Ad animare la corsa è stata una fuga di tre corridori nata poco dopo lo start da Bressanone, con il friulano Alessandro De Marchi ultimo a mollare la presa a 20 chilometri dal traguardo, nella parte finale della seconda e ultima ascesa verso Axams. Poi ci ha provato un quartetto guidato da Pello Bilbao, con il Team Ineos a guidare l’inseguimento. Poco prima del ricongiungimento è partito in contropiede Moscon, che ha tirato dritto, con la testa piegata sul manubrio.
Il corridore di Livo ha saputo sfruttare le sue doti di passista, la conoscenza del percorso, la fame di vittoria, cercata e voluta con tutte le proprie forze. A poco più di un chilometro dall’arrivo, Gianni è stato il norvegese Idar Andersen, che sembrava poter rovinare la festa al trentino.
Moscon si è messo alla ruota del corridore scandinavo, giusto quell’attimo che basta per tirare il fiato e raccogliere le ultime energie rimaste in corpo, che gli sono valse vittoria di tappa e leadership.
Domani Gianni si presenterà al via della seconda tappa del Tour of the Alps con la maglia verde di leader. Verde come la speranza dell’Italia del pedale di aver ritrovato un talento che aveva seriamente rischiato di perdere. E che oggi, nella “sua” Innsbruck, si è ritrovato.
Buona prova anche per l'altro trentino in gara, il 23enne di Nogaredo Davide Bais, 17° all'arrivo.

Le dichiarazioni di Gianni Moscon

«Non c’era modo migliore per riprendere le corse dopo due mesi di stop – ha commentato Moscon a fine corsa – Correvo sulle strade di casa, perché ormai è da tre anni che vivo qui a Innsbruck. La motivazione era tanta e sicuramente mi ha dato quella marcia in più per riuscire a farcela».
Il corridore trentino conosceva alla perfezione il finale di corsa e ne ha saputo trarre beneficio. «Sicuramente è stato un vantaggio, anche sotto l’aspetto psicologico – ha aggiunto Moscon – Aiuta a gestire al meglio le forze. Poi servono le gambe, non basta conoscere le strade».
Gianni oggi partirà da Innsbruck con la maglia verde di leader della classifica generale, che proverà a difendere, anche se la sua squadra ha nel vincitore dell’edizione 2019 Pavel Sivakov il proprio uomo di classifica. «È difficile pensare di tenere la maglia fino alla fine – ha spiegato Moscon – I percorsi del Tour of the Alps sono esigenti e in gara ci sono alcuni tra i migliori scalatori al mondo, che si stanno preparando per il Giro d’Italia. Anch’io sarò al via della corsa rosa, ma parto svantaggiato rispetto ad altri. Intanto mi godo la gioia per questa vittoria. Presentarsi alla partenza della seconda tappa, qui a Innsbruck, con la maglia di leader sarà stupendo».

Ordine d'arrivo prima tappa

1. Gianni Moscon (Ineos Grenadiers) 140,6 km in 3h29'24" (media 40,287 km/h)
2. Idar Andersen (Uno X)
3. Alexandr Riabushenko (UAE Team Emirates)
4. Fabio Felline (Astana)
5. Nick Schultz (BikeExchange)
6. Enrico Battaglin (Bardiani CSF)
7. Gianluca Brambilla (Trek Segafredo)
8. Ruben Guerreiro (EF Education Nippo)
9. Natnael Tesfatsion (Androni Sidermec)
10. Reinardt Janse Van Rensburg (Qhubeka Assos)
17. Davide Bais (Eolo Kometa)

Classifica generale Tour of the Alps

1. Gianni Moscon (Ineos Grenadiers)
2. Idar Andersen (Uno X) a 4"
3. Alexandr Riabushenko (UAE Team Emirates) a 6"
4. Fabio Felline (Astana) a 10"
5. Nick Schultz (BikeExchange)
6. Enrico Battaglin (Bardiani CSF)
7. Gianluca Brambilla (Trek Segafredo)
8. Ruben Guerreiro (EF Education Nippo)
9. Natnael Tesfatsion (Androni Sidermec)
10. Reinardt Janse Van Rensburg (Qhubeka Assos)

LE CLASSIFICHE COMPLETE

La tappa di domani: 121,5 km da Innsbruck a Feichten Im Kaunertal

2500 metri di dislivello tutti concentrati nella seconda parte di tappa, preceduti da una cinquantina di chilometri sostanzialmente pianeggianti e rettilinei che serviranno a rodare le gambe. La prima asperità di giornata ci condurrà ad Arzl im Pitztal, il paese del fuoriclasse dello sci Benni Raich. Successivamente, dopo una breve discesa, si ricomincerà a salire verso la vetta del Piller Sattel, dove sarà posto anche il primo traguardo GPM. La seconda ascesa al Piller Sattel, stavolta dal versante più impegnativo che parte da Fließ, sarà proprio il piatto forte del giorno. Una volta scollinati, al traguardo mancheranno circa 21 chilometri, da spartirsi quasi equamente tra discesa e salita. Gli ultimi 11 condurranno al traguardo di Feichten. Il tratto più impegnativo dai -6 ai -3, quando la strada si inerpicherà sotto le ruote dei corridori per pendenze superiori anche al 12%.

Autore
Luca Franchini
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