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È di Eduard Rizzi il primo acuto al 40° Giro delle Dolomiti

Ha preso il via alle 8 del mattino, dalla Fiera di Bolzano, il “40° Giro delle Dolomiti”. La famosa cicloturistica, che coinvolge oltre 600 partecipanti provenienti da tutto il mondo, proseguirà fino a sabato prossimo. A trionfare, sull’”Altopiano del Renon”, il sarentinese Eduard Rizzi (appartenente alla “Sportler Bike Team”), il quale ha “bruciato” per una manciata di decimi il vipitenese Thomas Gschnitzer, della “Polisportiva Avi Bike Team”. Terzo, con un distacco di quattro secondi, l’ex professionista tedesco, Jörg Ludewig (“Team Alpecin”).
I tre hanno dato vita a una battaglia senza esclusione di colpi. Finale al cardiopalmo, con Rizzi che ha chiuso in 23’54”. In ambito femminile, invece, si è imposta la meranese Marina Ilmer (“Arsv Vinschgau”), la quale ha tagliato il traguardo in 26’30”. Tutto facile (o quasi) per l’altoatesina, che ha preceduto la tedesca Janine Meyer per 1’54”. L’edizione di quest’anno si preannuncia ricca di fascino: per festeggiare i primi quarant’anni della manifestazione, infatti, gli organizzatori hanno fatto le cose in grande. Saranno sette le tappe dolomitiche (non sarà osservato il giorno di riposo).
La tappa inaugurale, denominata “Altopiano del Renon”, si è rivelata particolarmente impegnativa, in quanto inedita. Dopo un lungo riscaldamento, la carovana si è cimentata con la cronoscalata Barbiano-Collalbo della lunghezza di 14 km, per un dislivello di 447 metri. Ad attendere i girini, prima del tracciato agonistico, una discesa estremamente insidiosa di circa 3 km di strada stretta. Il percorso agonistico ha avuto inizio, invece, all’uscita del paese di Barbiano. Si è scesi dagli 800 metri di quota della partenza fino ai 400 metri di Santa Verena. La crono ha alternato tratti in salita con altri più pedalabili: sebbene il percorso non prevedesse pendenze proibitive, i ciclisti hanno dovuto sudare ugualmente le fatidiche sette camicie per giungere al traguardo. Al termine della crono il meritato ristoro, mentre il pranzo è stato servito in Fiera intorno alle 12.30.
Lunedì 25 luglio sarà la volta de “Il Passo delle Erbe”, la tappa più lunga dell’intera manifestazione. La sveglia suonerà all’alba: la partenza, dalla Fiera di Bolzano, è fissata per le ore 7.30. Gli atleti dovranno attraversare Passo Pinei e Passo Gardena, prima della crono, che scatterà dal Bivio S. Martino, alle 13.15 circa. La salita, classificata tra quelle molto impegnative, avrà una lunghezza pari a 15,2 km, per un dislivello di 904 metri. Gli ultimi sei chilometri potrebbero riservare grandi sorprese, poiché la strada si inerpica per ripidi tornanti, che non daranno tregua (pendenza media 10% con picchi di 12%). I ciclisti faranno ritorno a Bolzano nel tardo pomeriggio.
Martedì 26 i cicloamatori affronteranno “Il Passo Mendola” (crono bivio Caldaro/Mendola-Passo della Mendola). Il 27 si disputerà la “Tappa del quarantesimo” (in programma la crono Stenk-Obereggen). Al termine della giornata, i concorrenti che avranno realizzato i migliori tempi assoluti maschili e femminili verranno premiati con il “Trofeo del 40° Autoindustriale Mercedes-Benz”, realizzato dall’orafo “Mastro 7”. Non solo: gli organizzatori offriranno a tutti i partecipanti una deliziosa fetta di torta e dell’ottimo spumante.
Nella quarta tappa i girini dovranno domare “Il mitico Passo Stelvio” (crono Prato allo Stelvio-Passo Stelvio). Nella penultima tappa, denominata “Dalla Val di Tires alla Valle San Nicolò”, i concorrentii se la dovranno vedere addirittura con due tratti cronometrati (San Cipriano-Passo Nigra e Pozza di Fassa-Valle San Nicolò). Molto temuta anche l’ultima tappa: “Il Colle” (crono Pineta-Colle Prati). Gli atleti avranno possibilità di opzione: o il “Giro completo” (sette tappe) o quello “breve” (le ultime tre). Le premiazioni si svolgeranno nel pomeriggio di sabato 30 luglio, presso la Fiera di Bolzano, quartiere generale della manifestazione

Le interviste

Eduard Rizzi è soddisfatto. L’atleta della “Sportler Bike Team”, che negli anni scorsi è sempre giunto a un passo dalla conquista del Giro, ha intenzione di lottare fino all’ultima tappa.
«Sono arrivato in volata insieme a Ludewig. Nel gruppetto di testa ho notato anche Gschnitzer e il modenese Andrea Ferrari. Nel complesso sono contento della mia prestazione. Ritengo, comunque, che l’edizione di quest’anno sia più difficile delle precedenti. Fra l’altro non è previsto nemmeno il giorno di riposo, perciò prevedo delle sfide molto intense».
Marina Ilmer (vincitrice del Giro 2015) ha fatto l’andatura. Tuttavia la forte atleta meranese non vuole sbilanciarsi: «Non mi sono allenata per le crono, inoltre finora ho disputato pochissime gare. Di recente ho partecipato alla “Transalp” con Janine Meyer (giunta seconda, ndr) ma non sono al top della condizione. Corro per divertirmi, senza l’ossessione del risultato. Io favorita? Quest’anno sarà dura. Lo Stelvio sarà la tappa più difficile, ma non bisognerà sottovalutare assolutamente l’ultima crono. Sarà un’edizione molto equilibrata, non si possono fare pronostici».
Jörg Ludewig si candida alla vittoria finale: «Quando ho visto Rizzi salire come un matto ho rotto gli indugi e mi sono lanciato all’inseguimento. Partecipo al Giro per la prima volta, insieme al mio team. Sono qui per seguire i miei atleti, desiderosi di fare esperienza. Corriamo per il piacere di andare in bici e per pubblicizzare il nostro gruppo. La formula di questa manifestazione è, a mio parere, vincente: c’è la possibilità di praticare agonismo ma anche di godersi il paesaggio».
Pietro Bonadio, presidente del “G.s. Ruote d’Oro”, è ormai un habitué del Giro: «Partecipiamo sempre, ogni anno. Sicuramente non mancherò alla tappa del quarantesimo».

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