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Michael Spögler è il nuovo re del Monte Bondone

C’è un volto nuovo per la 33ª edizione della Challenge Internazionale della Montagna per Cicloamatori, che ha celebrato il talento e la verve dell’emergente Michael Spögler. Il 23enne altoatesino ha confermato quanto di buono già fatto vedere nelle recenti apparizioni agonistiche e si è tenuto alle spalle i due trentini Kevin Fantinato e Andrea Zamboni, riuscendo così a inserire il proprio nome nella storica manifestazione organizzata dal Gruppo Sportivo Marzola in collaborazione con l’Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi.

I colori dell’Alto Adige hanno svettato anche dal gradino più alto del podio della categoria femminile, con la portacolori del Team Lapierre Trentino Alé Sabine Gandini che ha bissato il successo dello scorso anno, confermandosi regina del Bondone.
Dopo un primo tratto a velocità controllata di 2,5 chilometri, da Piazza Fiera a Trento fino al quartiere di Piedicastello, è stato dato il via ufficiale alla gara, disputata sul classico percorso di 19 chilometri che ha portato gli atleti ad affrontare la mitica salita intitolata a Charly Gaul (7,5% la pendenza media), con arrivo posto ai 1.654 metri di Vason.
Il gruppo ha iniziato a scremarsi già nelle battute iniziali, con un gruppetto di diciassette atleti transitati al comando al passaggio da Sardagna. La corsa è entrata definitivamente nel vivo all’altezza di Candriai, a metà gara, quando è arrivato l’allungo del trentino classe 1982 Andrea Zamboni, tra i grandi favoriti della vigilia. Sulla ruota del corridore della Carina Brao Caffè si sono portati altri dieci corridori, alla presenza di tutti gli attesi protagonisti, ovvero Alessandro Sogne, Roberto Dalsant, Dario Lutricuso, Kevin Fantinato, Michael Spögler, Niki Giussani, il detentore del record della manifestazione Alessandro Magli (53’49” nel 2007), Stephan Unterthurner, Davide Gottardi e Diego Fenaroli.
All’uscita da Candriai una nuova accelerazione ha ridotto il drappello dei battistrada a quattro unità, con Zamboni, Sogne, Spögler e Fantinato che sono riusciti a guadagnare qualche metro sui diretti concorrenti al titolo, emulati al femminile dalla campionessa in carica Sabine Gandini, protagonista di una lunga cavalcata solitaria.

A sette chilometri dall’arrivo Zamboni ha provato il forcing, seguito nel proprio tentativo dal solo Spögler, con Sogne e il diciannovenne Fantinato costretti ad alzare bandiera bianca. A rompere gli indugi e a trovare l’allungo decisivo è stato il 23enne di Sarentino Spögler, che con sorprendente disinvoltura ha lasciato sul posto Zamboni a 5 chilometri dall’arrivo, guadagnando subito una ventina di secondi.
Il gap è andato ad aumentare nel tratto successivo: a 3 chilometri dal traguardo, Spögler poteva vantare 40” di vantaggio su Zamboni e un minuto su Fantinato e Sogne, raggiunti da Giussani, Magli e Fenaroli. Spögler ha proseguito a testa bassa fino al traguardo di Vason, dove ha potuto staccare le mani dal manubrio, alzarle al cielo e raccogliere il meritato applauso del pubblico, vittorioso con il tempo finale di 58’01”.
Zamboni ha accusato la fatica nel finale ed è stato sopravanzato dal più giovane Fantinato, protagonista di una bella progressione nel tratto conclusivo e alla fine secondo in 58’39”. Zamboni ha comunque conquistato un posto sul podio, terzo in 58’54”, con Alessandro Sogne quarto in 59’09”, seguito a breve distanza da Diego Fenaroli. Poco dietro il sempreverde Alessandro Magli e Niki Giussani, sesto e settimo nella classifica assoluta.
Al femminile, come anticipato, Sabine Gandini non ha conosciuto avversarie e ha bissato il successo del 2017, prima all’arrivo con il tempo di 1h09’52”, di 4’07” più basso rispetto a quello della seconda classificata, Katia Mennea della Giuliano Barcella.
Al termine della gara sono state assegnate dodici maglie di vincitore del Challenge Internazionale della Montagna per Cicloamatori, una per ogni categoria prevista dal regolamento. A vestirle sono stati Filippo Gualtierotti (Debuttanti), Michael Spögler (Junior), Paolo Maganzini (Senior 1), Andrea Zamboni (Senior 2), Niki Giussani (Veterani 1), Diego Fenaroli (Veterani 2), Franco Chistè (Gentleman 1), Edgardo Farinelli (Gentleman 2), Dario Villa (Supergentleman 1), Alois Vigl (Supergentleman 2), Erika Bettinazzi (Donne A) e Sabine Gandini (Donne B).

Le voci dei protagonisti

Oltre due metri d’altezza, 2,04 per la precisione: un fisico non propriamente da scalatore quello di Michael Spögler, che ha però dimostrato di saperci fare con la salita. «La salita del Monte Bondone è stupenda, impegnativa ma non eccessivamente ripida, come piace a me – spiega il vincitore – Era la prima volta che l’affrontavo, quindi non sapevo bene come interpretarla. Corro in bicicletta da quando ho otto anni e la salita mi è sempre piaciuta, nonostante il mio fisico non sia proprio quello tipico di uno scalatore. Quest’anno ho incrociato tre volte Andrea Zamboni: la prima volta mi ha battuto, al Passo della Mendola, mentre nelle ultime due occasioni è andata meglio a me, al Passo Palade e qui in Bondone. A cinque chilometri dall’arrivo sono riuscito a staccarlo e poi ho cercato di tenere un buon ritmo fino all’arrivo. È andata bene e sono veramente contento di essere riuscito a vincere questa gara storica. Una grande soddisfazione».
C’è soddisfazione anche nelle parole del secondo classificato, Kevin Fantinato, trentino della Polisportiva Oltrefersina che ha corso fino a poco tempo fa nelle categorie agonistiche e che, come annunciato in Bondone, tornerà a gareggiare tra gli under 23 nel 2019.
«Nel 2019 tornerò tra gli under 23, intanto sto correndo con gli amatori per tenermi allenato – racconta Fantinato – Devo dire che in questa categoria c’è grande battaglia, più di quanto non ce ne sia nelle categorie agonistiche, dove predomina l’organizzazione di squadra. Il mio obiettivo per questa corsa era quello di tenere la ruota di Zamboni. A sorpresa è spuntato Spögler: il suo forcing è stato deciso e ho preferito proseguire con il mio passo, per poi provare ad aumentare nel finale. Forse avrei potuto iniziare a forzare il ritmo un chilometro prima rispetto a quanto ho fatto. Chissà, magari sarei arrivato più vicino a Michael. Ad ogni modo il secondo posto è un bel risultato e Spögler ha meritato la vittoria».
È dello stesso avviso il terzo classificato Andrea Zamboni. «In questa stagione è nata una bella rivalità con Spoegler, che è sicuramente appassionante sia per noi che corriamo che per chi segue le corse – commenta il trentino della Carina Brao Caffè – In questo periodo sta andando più forte lui, ha fatto una bella gara e ha meritato il successo. Non è uno scattista, ma è capace di esibirsi in progressioni che tolgono il respiro. Sfinisce i suoi avversari e questa volta è toccato anche a me. Speravo calasse nel finale, ma non è stato così. Complimenti a lui».

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