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Il neo carabiniere Huez punta a un 2021 da protagonista

Provarci, sempre. E qualora dovesse andare male al primo tentativo, riprovarci. Chi pratica lo sport delle due ruote conosce bene il significato della parola tenacia, una qualità che ha permesso a Emanuele Huez di aprire un nuovo capitolo della sua ancor giovane carriera: per i prossimi quattro anni, il biker trentino vestirà la maglia del Centro Sportivo dei Carabinieri.

Emanuele Huez con la maglia del Centro Sportivo Carabinieri
Emanuele Huez con la maglia del Centro Sportivo Carabinieri

Il classe 2001 di Calliano, che compirà vent’anni il 2 marzo prossimo, ha fatto incetta di allori nelle categorie giovanili e ora punta a confermarsi anche sul massimo palcoscenico della mountain bike, una specialità che già tante soddisfazioni gli ha regalato: da allievo Huez è sempre salito sul podio ai campionati italiani, sia di ciclocross che di cross country, per poi confermarsi ai vertici da junior, protagonista in maglia azzurra alle Junior Mtb Series (la Coppa del Mondo juniores), medaglia d’oro nel team relay ai campionati italiani e doppio bronzo alla rassegna tricolore di cross country e di ciclocross, le sue due grandi passioni.
Nel 2020 la pandemia di Covid-19 ha falcidiato il calendario, ma Huez è comunque riuscito a prendersi una soddisfazione, quarto ai campionati italiani tra gli under 23, al primo anno in categoria.
Ora il biker trentino vuole fare un altro salto di qualità, sfruttando al meglio l’opportunità che è riuscito a conquistarsi.

Per le prossime quattro stagioni, Emanuele difenderà i colori del Cs Carabinieri.
«Avevo partecipato al concorso pubblico per entrare nel Cs Carabinieri già nel 2018, in quanto c’era un posto per la disciplina della mountain bike – spiega Huez – All’epoca non riuscii a entrare».
Lo scorso anno si è ripresentata l’opportunità.
«C’era un nuovo posto a disposizione – aggiunge Huez – Mi sono detto “riprovaci”. L’ho presa come una sfida, sapendo che si trattava di una grande opportunità. Sono andato a Roma, ho fatto le visite, poi le prove scritte, presentando come tutti il mio curriculum con i risultati (gli atleti in questione devono essere atleti di interesse nazionale per le specialità del cross country e del ciclocross, ndr)».
Questa volta è andata bene.
«Ho avuto il coraggio di riprovarci e sono stato premiato. Il primo novembre mi è arrivata la comunicazione che avevo vinto il concorso. Il 9 novembre ho iniziato un corso di un mese e mezzo e il 17 dicembre ho fatto il giuramento».

Di mezzo, fortunatamente senza conseguenze, ci si è messo anche il Covid.
«Quando sono arrivato a Roma per il corso, sono stato sottoposto a un tampone veloce, che è risultato positivo. Sono rimasto in isolamento in una stanza per quattro settimane, fortunatamente ero asintomatico e non sono stato male. Non potendo frequentare il corso, recuperavo gli appunti e studiavo in camera. La pratica l’ho potuta recuperare una volta che i tamponi hanno dato esito negativo».
Per il prossimo quadriennio Huez vestirà la maglia dei Carabinieri e potrà fare il professionista a tutti gli effetti.
«È una grande opportunità, che voglio sfruttare. Se porterò risultati nel prossimo quadriennio, potrò essere confermato per i successivi quattro anni. Ad ogni modo, mi piacerebbe rimanere nei Carabinieri anche dopo l’esperienza agonistica. È un mondo che mi ha sempre affascinato e mi sento portato per far parte di quel mondo».
Ora, però, si pensa alle gare. A quando il debutto stagionale?
«Se tutto andrà bene e non ci saranno cambiamenti, dovrei debuttare il 27 febbraio ad Albenga, in Liguria, in una gara internazionale C2. La settimana seguente, sempre in Liguria, parteciperò alla prima prova degli Internazionali d’Italia».

Huez in maglia azzurra ai tempi della categoria junior
Huez in maglia azzurra ai tempi della categoria junior

In Liguria Huez ha recentemente sostenuto anche un ritiro di due settimane, per costruire la forma in vista dei primi appuntamenti della stagione. Quali sono i grandi obiettivi del 2021?
«Salire sul podio ai campionati italiani di cross country tra gli under 23 e sul podio di categoria agli Internazionali d’Italia. Il sogno, invece, è quello di vestire la maglia della nazionale ai campionati del mondo della Val di Sole. Poter rappresentare l’Italia a un Mondiale, nel “mio” Trentino, sarebbe davvero stupendo».
Huez non vede l’ora di montare in sella. Lo fece per la prima volta a 7 anni con la maglia della Società Ciclistica Volano, per poi dedicarsi a tempo pieno al fuoristrada, mountain bike in primis. Perché questa scelta?
«Perché la mtb mi diverte di più. Mi piace andare nei boschi, stare in mezzo alla natura. La strada, dopo un po’, mi annoia, mi sembra tutto uguale, anche se uso spesso la bici da corsa per gli allenamenti».
E un po’ di mountain bike, secondo il biker del Cs Carabinieri, farebbe bene a tutti i giovani ciclisti.
«Consiglio vivamente a tutte le società ciclistiche di far praticare la mountain bike ai loro ragazzini. Dal punto di vista tecnico può garantire ai giovani atleti un bagaglio di gesti tecnici che poi torneranno loro utili nel futuro agonistico, anche su strada».

Autore
Luca Franchini
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