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Il debuttante Samuele Rivi al Giro d’Italia: obiettivo fuga

Sabato 7 maggio alle 16.59 Samuele Rivi coronerà uno dei suoi grandi sogni sportivi e inizierà la sua prima esperienza al Giro d’Italia. Il corridore di Mezzolombardo si è conquistato un posto in squadra per la corsa rosa a suon di pedalate e fughe, l’ultima della serie al Giro della Turchia.
Corridore solito, tenace, costante, Rivi è per definizione un professionista della fatica. La sa fare e sopportare. Così è riuscito a conquistarsi un contratto tra i “pro” con la Eolo Kometa di Ivan Basso, che ha subito dato fiducia all’atleta rotaliano.

Classe 1998, Rivi festeggerà il proprio 23° compleanno l’11 maggio, proprio durante la corsa rosa, dove andrà a caccia della fuga buona.
«L’obiettivo è quello di entrare nelle fughe e possibilmente in quelle buone, in cui si sa di avere qualche speranza di arrivare al traguardo – aggiunge Rivi – Proverò a farlo con testa, sapendo che mi attendono 21 tappe difficili, salite, possibili imprevisti. Le difficoltà non mancheranno».

Rivi ha fatto un pensierino anche alla tappa di casa, la Canazei-Sega di Ala, che sarà seguita dalla partenza da Rovereto.
«Sarebbe bello arrivare alla tappa trentina con una freschezza decente per andare in fuga. Non lo posso promettere, ma sarebbe sicuramente emozionante. Lo sarà comunque passare sulle strade di casa. A Sega di Ala e a Rovereto ci sarei andato anche da spettatore. Sarà una bella esperienza».

Pensa che l'ascesa di Sega di Ala possa lasciare il segno?
«Come diciamo noi “non è la pallottola a ucciderti ma la velocità”. La velocità con cui si affronteranno anche le salite prima. Un conto è cercare di non arrivare fuori tempo massimo, un altro stare con i migliori. Io per farlo dovrei arrivare all’inizio dell’ascesa con una ventina di minuti di vantaggio».

Si aspettava la chiamata per il Giro d’Italia?
«Il Giro non era nei miei programmi a inizio stagione, ma la squadra mi ha sempre tenuto in considerazione, non è una sorpresa – spiega Rivi – Non ho preparato l’appuntamento andando in altura, ma ho preferito gareggiare, visto l’ottimo calendario corse che ho avuto finora, con Tirreno-Adriatico e Giro della Turchia».

Si sente pronto per la sua prima corsa rosa?
«So che, se tutto andrà bene, mi aspettano tre settimane di sofferenza, ma mentalmente sono pronto a tutto. So che dovrò reggere per tre settimane e spero che tutto vada bene».

Qual è l’obiettivo della squadra?
«Vincere una tappa. Lo stesso Ivan Basso non si è nascosto. Sappiamo che non sarà facile, ma bisogna porsi obiettivi grandi. Non ci si può limitare a dire “onoreremo il Giro”, che può voler dire tutto e niente. Bisogna provarci fino in fondo».

Qual è il suo primo bilancio dei primi mesi tra i professionisti?
«Sono soddisfatto – replica il portacolori della Eolo Kometa – Non ho raccolto risultati importanti, ma mi sto adattando bene alla nuova categoria. Ho avuto l’opportunità di fare subito due corse World Tour come la Strade Bianche e la Tirreno-Adriatico, il Giro sarà la terza. È bello avere la fiducia della squadra. Se a darmela sono Ivan Basso e un direttore sportivo come Stefano Zanatta, che di corridori ne hanno visti, non può che farmi piacere».

Autore
Luca Franchini
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