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TotA: Simon Yates fa il vuoto, bella fuga di Bais

Le prime salite del Tour of the Alps hanno subito messo ordine in classifica. A farlo è stato Simon Yates, che ha sfilato le insegne del primato a Gianni Moscon (31° al traguardo) esibendosi in uno splendido assolo, primo sul traguardo di Feichten im Kaunertal con 40” di vantaggio sul russo Pavel Sivakov, l’ultimo a mollare la ruota del corridore britannico.

Yates imprendibile

Yates ha dimostrato di avere un altro passo rispetto agli altri in salita, è riuscito a fare il vuoto, forse più di quanto ci si potesse aspettare, e ha messo in chiaro le gerarchie: in primis presentandosi come candidato numero 1 al successo nella corsa regionale, non ultimo confermando di essere già in forma per la successiva partecipazione al Giro d’Italia. Forse già troppo pimpante viste le due settimane e più che mancano all’inizio del Giro, ma le preoccupazioni – quanto meno per il momento – sono per gli altri, non certo per il capitano del Team BikeExchange.
Si è difeso con onore Gianni Moscon, che quest’anno ha lavorato per ritrovare la propria esplosività, a discapito del peso e del rendimento in salita. Il noneso ha retto finché ha potuto e ha chiuso 31° a 3’11” dal vincitore.

Quintana anima la corsa, poi crolla

Si sapeva che sarebbe stata dura per Moscon. Nessuna sorpresa in negativo, rappresentata invece dalla prova di Nairo Quintana, che ha fatto lavorare i compagni di squadra della Arkea. Il colombiano ha imposto selezione in gruppo e poi è stato il primo dei big a staccarsi.
All’arrivo ha pagato un distacco di 1’42” da Yates, costretto fin d’ora a rinunciare ai personali sogni di gloria.
L’ultimo a perdere la ruota di Yates è stato il vincitore dell’edizione 2019 della corsa organizzata dal Gs Alto Garda Pavel Sivakov, che al quarto affondo del corridore britannico lungo le rampe della penultima ascesa di giornata - quella della Piller Sattel, 7,5 km al 9,3% di pendenza media – si è dovuto arrendere.

Il russo ha provato a ridurre il gap lungo l’ascesa conclusiva che conduceva a Feichten im Kaunertal, ma non è riuscito a combinare granché, se non liberarsi della compagnia di Dan Martin, del connazionale Aleksandr Vlasov e del colombiano Jefferson Cepeda, classificatisi nell’ordine nello sprint per il terzo posto a 58” dal vincitore. Cepeda, nuovo rampollo scovato dal team manager dell’Androni Sidermec Gianni Savio, ha vestito anche la maglia di miglior giovane.
Più staccati tutti gli altri: sesto Hindley, assieme a Hugh Carthy, poi il gruppetto con Bardet, Ivan Sosa e Quintana, a 1’42”. Diciassettesimo a 2’49” il primo degli italiani, Gianluca Brambilla (Trek Segafredo), mentre Chris Froome ha pagato un ritardo di 14’27”.

Davide Bais in fuga

Tra i protagonisti di giornata c’è stato anche il 23enne di Nogaredo Davide Bais. Il neoprofessionista della Eolo Kometa ha animato la fuga di giornata assieme ad altri cinque corridori ed è stato l’ultimo a mollare la presa assieme a Reuben Thompson (Groupama-Fdj) a 30 chilometri dall’arrivo, dopo averne trascorsi 87 in avanscoperta. I due sono stati ripresi lungo le rampe della Piller Sattel, affrontata la seconda volta dal versante più duro. Una buona prova per lui e una bella occasione per mettersi in mostra.

Ordine d'arrivo seconda tappa

1. Simon Yates (BikeExchange) 121,5 km in 3h17'42" (media 36,900 km/h)
2. Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) a 41"
3. Daniel Martin (Israel Start Up Nation) a 58"
4. Alexander Vlasov (Astana)
5. Jefferson Cepeda (Androni Sidermec)
6. Jai Hindley (Team DSM) a 1'17"
7. Hugh Carthy (EF Education Nippo)
8. Nick Schultz (BikeExchange) a 1'42"
9. Romain Bardet (Team DSM)
10° Ruben Guerreiro (EF Education Nippo)
31. Gianni Moscon (Ineos Grenadiers) a 3'11"
97. Davide Bais (Eolo Kometa) a 12'11"

Classifica generale

1. Simon Yates (BikeExchange)
2. Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) a 45"
3. Daniel Martin (Israel Start Up Nation) a 1'04"
4. Alexander Vlasov (Astana) a 1'08"
5. Jefferson Cepeda (Androni Sidermec)
6. Jai Hindley (Team DSM) a 1'27"
7. Hugh Carthy (EF Education Nippo)
8. Nick Schultz (BikeExchange) a 1'52"
9. Ruben Guerreiro (EF Education Nippo)
10. Pello Bilbao (Bahrain Victorious)
22. Gianni Moscon (Ineos Grenadiers) a 3'11"
82. Davide Bais (Eolo Kometa) a 12'21"

Domani si torna in Alto Adige

Domani, mercoledì 21 aprile, si torna in Italia, in Alto Adige, con la Imst-Naturno, che precederà il tappone di domani con arrivo nella trentina Pieve di Bono, nella Valle del Chiese, dove la classifica andrà a delinearsi definitivamente. Il terreno per recuperare in classifica non manca ai diretti concorrenti del nuovo leader, ma non sarà facile.
Il Team Ineos ha più carte da giocare (vedi Sivakov, Sosa e Martinez), ma Yates ha dimostrato di avere gambe e forze non solo per difendersi, ma anche per aumentare l’attuale gap.
La tappa di domani avrà uno sviluppo di 162 km, con 2290 metri di dislivello. Un breve circuito iniziale all’interno di Imst introduce alla prima difficoltà altimetrica di giornata che porta ai 1559 metri del Piller Sattel. Dopo una veloce discesa, la strada ricomincia a salire verso il GPM di Passo Resia, un’ascesa caratterizzata da strada larga, qualche galleria e lunghi rettilinei. Più impegnativi, anche se non contraddistinti dal traguardo GPM, saranno i 10 chilometri di stradine che si inerpicheranno su per la Val Venosta per portare il gruppo nella zona di Frinig. Rientrati sulla statale attraverso una discesa molto tecnica, resterà da superare l’asperità di Tarres. Un’ascesa breve ed esigente posta a 18 chilometri dal traguardo di Naturno, che potrebbe rappresentare il terreno ideale per un colpo di mano solitario o per un’azione di squadra.

Autore
Luca Franchini
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