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Il Cc Gardolo rinuncia alle corse di aprile

La notizia era nell’aria e, vista l’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria, non poteva essere altrimenti. L’avvio della stagione del ciclismo giovanile trentino è posticipata. Il Club Ciclistico Gardolo, infatti, ha già comunicato al comitato provinciale della Federciclismo che non organizzerà le corse messe in calendario per le giornate del 10 e 18 aprile. In virtù della “stretta” già determinata almeno fino a Pasqua, è difficilmente pensabile di poter gareggiare soltanto pochi giorni dopo.
Sabato 10 aprile sarebbe toccato ai Giovanissimi muovere i primi colpi della stagione, in occasione del tradizionale appuntamento con Boci ‘n Bici, mentre domenica 18 aprile sarebbe toccato agli Esordienti (8° Memorial Mario Beber) e agli Allievi (Trofeo Moto Rider).

I Giovanissimi del Club Ciclistico Gardolo
I Giovanissimi del Club Ciclistico Gardolo

Una scelta comprensibile – e quanto mai motivata – quella operata dal club presieduto da Renato Beber, che valuterà la possibilità di recuperare le tre manifestazioni nel corso della stagione, pandemia permettendo.
«Non ci sono le condizioni per programmare le corse – spiega Beber – Avremmo già dovuto muoverci con le richieste dei vari permessi, mettendo in moto la macchina organizzativa, ma senza alcuna certezza. Un rischio che abbiamo preferito non correre. Vedo difficile, ad oggi, programmare delle corse soprattutto per i Giovanissimi, che muovono un gran numero di atleti, con i rispettivi accompagnatori e genitori. Bisognerà capire quale sarà l’evolversi della situazione».
Il Cc Gardolo vorrebbe comunque onorare il proprio impegno organizzativo. «Se ci saranno le condizioni, cercheremo una nuova finestra nel calendario, in accordo con la Federzione» conferma Beber.
L’altra grande preoccupazione delle società è che, in assenza di corse, i giovani atleti decidano di abbandonare. «Come Cc Gardolo, quest’anno, avremo solo la squadra Giovanissimi – conclude Beber – Finora siamo riusciti a fare tre-quattro uscite, prima dell’istituzione della zona rossa. Abbiamo 5 atleti al momento, con altri 4-5 interessati a unirsi al gruppo. Questo ci permetterebbe di raggiungere un buon numero, a patto che si riesca a ripartire, per poter dare loro la garanzia di svolgere un minimo di attività».

Autore
Luca Franchini
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