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Dominio Astana nella cronosquadre del Giro del Trentino

Il primo round della sfida va al Team Astana di Vincenzo Nibali, che domina la tappa di apertura del 40° Giro del Trentino Melinda con una prestazione convincente e una vittoria netta sui 12,1 chilometri della cronometro a squadre da Riva del Garda a Torbole, conquistando anche il simbolo del primato nei confronti del rivale annunciato Mikel Landa. Il Team Sky era stata la prima formazione a prendere il via, alle 15,05, seguita dopo 3 minuti proprio dalla Astana, ma già all’intermedio di metà percorso è apparso chiaro che il treno celeste dei kazaki stava volando sulle strade del Garda Trentino.
Quattordici i secondi che Mikel Landa ha dovuto cedere a Nibali, lo stesso distacco della Ag2R di Romain Bardet e Domenico Pozzovivo, che ha chiuso al terzo posto per l’inezia di cinque decimi di secondo. Sono svanite anche le speranze dei tifosi di casa di vedere addosso a un trentino la prima maglia di leader per il terzo anno di fila: Gianni Moscon, corridore della Val di Non, è stato il primo degli uomini del Team Sky a tagliare la linea del traguardo, ma non è riuscito a ripetere quello Cesare Benedetti con la sua Bora Argon 18 aveva ottenuto dodici mesi fa. Si è però consolato con due maglie: quella verde della montagna e quella bianca di miglior giovane.
È stata una giornata di festa per la Astana di Nibali, in particolare per Valerio Agnoli, suo compagno di squadra e amico di lunga data, che ha indossato la prima maglia di leader del Giro del Trentino Melinda: una bella soddisfazione per il trentunenne corridore di Fiuggi.
«Con Vincenzo c’è un rapporto che va oltre il lavoro - ha spiegato la maglia ciclamino - e oggi lui mi ha fatto un meraviglioso regalo. Alla partenza non era previsto che fossi alla sua ruota, ma quando si è girato e mi ha visto ha deciso in un istante di lasciarmi davanti. All’inizio non avevo realizzato nemmeno di essere passato per primo sul traguardo».
Il leader del Giro del Trentino Melinda ha ricevuto una bella ricompensa per tanti anni al servizio dei suoi capitani: «Nella vita è importante fare il proprio lavoro con passione e dedizione. Fare il gregario non è facile, ma io sono onorato di aver corso al fianco di grandi campioni come Ivan Basso e Vincenzo Nibali, e mi sono sempre sentito partecipe dei loro successi. Anche oggi la squadra ha sfoderato una prestazione di spessore, e per una volta sono stato io ad alzare le braccia sul palco».
Con i favoriti per la vittoria finale racchiusi nello spazio di quattrodici secondi, la seconda tappa di domani con arrivo in salita ad Anras (220 chilometri da Arco alla piccola cittadina del Tirolo, partenza alle 8.45, diretta RaiSport 1 dalle 13.00) promette spettacolo per tutti gli appassionati. La salita finale è lunga poco più di 4 chilometri ma piuttosto esigente e molti corridori potrebbero pagare lo sforzo violento della cronosquadre.
«Ovviamente mi piacerebbe tenere la maglia di leader - ha concluso Agnoli - ma la nostra priorità sarà condurre Vincenzo nella migliore posizione possibile nei chilometri finali. E poi, in prospettiva maglia, dovrei “tenere d’occhio” anche altri compagni di squadra: si chiamano Michele Scarponi e Jakob Fuglsang e stanno pedalando forte anche loro».
Due cose sono sicure: domani ci aspetta un finale incerto e spettacolare, sul quale vedremo i favoriti darsi battaglia. Chi di loro sarà davanti, ce lo dirà la strada.

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